Pacilio (M5S): “Massaciuccoli, l’ente parco non stia a guardare”

“Un bel dì vedremo: come nella celebre aria della Madama Butterfly di Puccini dove la povera Ciò Ciò San aspetta inutilmente il ritorno a casa del marito, così Viareggio si illude di vedere migliorare le condizioni del suo lago, malato cronico ormai da decenni”. Una metafora utilizzata da Annamaria Pacilio, del Movimento Cinque Stelle di Viareggio per descrivere la situazione del Massaciuccoli.
“Mentre ancora si studia al suo capezzale quali rimedi attuare, intanto si grida all’emergenza e niente è stato mai fatto per prevenire fenomeni che molto probabilmente possono verificarsi in una stagione estiva sempre più arida toccando quasi il record, meno 0,57 centimetri sul livello del mare, in un ecosistema sconvolto dai cambiamenti climatici in cui gli ambientalisti chiedono con forza un rinvio dell’apertura della caccia a causa di sempre più chiari in secca. – afferma -. E con il calare delle acque vengono a galla insieme a lingue di sabbia inattese, bilance fatiscenti, attorniate da rifiuti e immondizie di ogni genere anche di eternit, che fanno da sfondo alle poetiche arie di Puccini navigando sul lago”. “Come prima cosa ci sarebbe da approfittare di questa situazione per ripulire e bonificare le sponde del lago dove affiorano brutture e rifiuti – spiega Annamaria Pacilio consigliera portavoce del MoVimento 5 Stelle in consiglio comunale, a seguito di una verifica effettuata in questi giorni sul lago – occorre che il parco si muova e finalmente ci si dia da fare, perché a fronte di studi e ricognizioni qui poi nessuno muove foglia. L’accordo di programma definito dalla regione con tutti gli enti preposti è stato siglato 10 anni fa, 18 milioni sono stati stanziati a suo tempo dal Ministero dell’ambiente per interventi sul lago, sono lì fermi da tempo e nulla è stato fatto. Anzi. Il consiglio regionale – prosegue – ha deciso che siccome fino ad oggi il progetto non è stato realizzato allora non si fa più. E certo che dobbiamo aspettare dell’altro? Probabilmente qualcosa non quadra. Alternative al tubone ormai abbandonato anche dagli studi del S. Anna di Pisa ci sono, a partire dalla realizzazione di un acquedotto industriale per usi agricoli/industriali nei vari comuni che riutilizzi ridepurandole le acque reflue, il completamento dell’allaccio delle fognature ai depuratori, il raddoppio della pompa situata a Vecchiano frutto dell’accordo siglato recentemente fra Comune e Consorzio di Bonifica, portando l’attuale prelievo di acqua dal Serchio da 250 a 500 litri al secondo che riversa nel canale Barra/Barretta, oltre ad una auspicata semplificazione normativa degli enti preposti, i quali (troppi) dovrebbero controllare chi controlla il lago. In tutto questo il M5S vuole sapere di chi sono le responsabilità di questa stasi. Perché non si interviene subito invece con una bonifica urgente e il lago si lascia morire così?”.