‘Bambini verso la pace’ di Carlo Carli all’Istituto italiano di cultura di Atene

5 settembre 2017 | 08:21
Share0
‘Bambini verso la pace’ di Carlo Carli all’Istituto italiano di cultura di Atene

Bambini verso la pace è il titolo della mostra che l’artista toscano Carlo Carli presenta dal 15 al 29 settembre all’Istituto italiano di cultura di Atene. Una raccolta di tredici opere sul tema delle migrazioni contemporanee, viste e vissute dalla parte dei bambini e significativamente esposta in un Paese, la Grecia, che come l’Italia è crocevia tra nord e sud del mondo per milioni di persone in fuga dalle guerre e dalle carestie. A cura di Claudia Baldi, patrocinata dal Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema, la mostra si inaugura venerdì 15 settembre alle 19.

Una nuova tappa del lungo percorso artistico di Carli, permeato da un forte impegno civile e spesso focalizzato su temi di grandissima attualità e di profonda presa sulla coscienza collettiva della società occidentale: l’emarginazione, la violenza di genere, la sicurezza nei trasporti pubblici, le migrazioni e le tragedie del mare… A quest’ultimo tema Carli ha dedicato lo scorso anno una mostra presso il Consolato Italiano di Nizza. Oggi riprende il filo del discorso scegliendo come soggetti i bambini, le vittime più indifese delle diseguaglianze e dei conflitti, offrendo una prospettiva positiva, di speranza in un futuro di giustizia e di pace. Tredici opere realizzate secondo l’originale tecnica di stratificazione dell’immagine caratteristica dello stile di Carlo Carli, che accosta fotografia digitale, grafica e pittura mettendo in relazione i messaggi visivi della modernità, tratti da giornali e servizi tv, con i grandi capolavori della pittura classica, creando in tal modo un ponte visivo tra presente e passato. Così, la Fuga in Egitto di Tiziano dialoga con l’immagine di due giovani che cercano la libertà fuggendo attraverso un groviglio di filo spinato; La tempesta di William Turner si staglia sull’orizzonte di una spiaggia che ha appena visto l’approdo di alcuni profughi; la Fuga in Egitto di Giotto dalla Cappella degli Scrovegni di Padova fa da sfondo a tre bambini in cammino verso la pace sotto gli occhi di un soldato immobile e attonito. “Sono dipinti in cui l’artista raggiunge una chiarezza espositiva e un’immediatezza visiva che gli consentono di arrivare direttamente al cuore di chi osserva, cogliendo nelle immagini della cronaca e nei capolavori della storia dell’arte una commozione profonda e sincera, mai retorica, che pone interrogativi e stimola la riflessione”, scrive la curatrice Claudia Baldi presentando la mostra.
“Trovo significativo che l’Istituto italiano di cultura ospiti ad Atene le opere di un artista che con grande sensibilità e un alto senso della pietas si è avvicinato al tema dei rifugiati e dell’accoglienza, coniugando l’attualità di questa ispirazione al respiro classico dei grandi capolavori dell’arte italiana”, dichiara la direttrice dell’Istituto Monica Zecca. “Presentiamo questa mostra come momento di riflessione sui dolorosi avvenimenti che segnano il Mediterraneo e come segnale di speranza per i bambini che attraversano i nostri Paesi affinché possano veramente dirigersi verso la pace”.
Aggiunge Carlo Carli: “È il mio modo di esprimere solidarietà verso coloro che, fuggendo dalla guerra e dalla miseria, mettono a repentaglio la loro vita. Ma vuole anche essere un segno di impegno civile per promuovere la cultura dell’accoglienza, per seguire le vie del dialogo mettendo a tacere le armi. I bambini sono al centro di questo mio messaggio allo stesso modo in cui padri, madri e figli compaiono in situazioni del tutto analoghe nelle tele dei grandi maestri dell’arte del passato”.
Il catalogo della mostra propone una significativa intervista a Enrico Pieri, sopravvissuto alla strage nazista di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944, profugo bambino e protagonista di una lunga storia di emigrazione all’estero, oggi presidente dell’Associazione che salvaguarda la memoria dei martiri dell’eccidio. Una testimonianza lucida e sensibile, la sua, che esalta la vocazione civile dell’arte di Carli.
L’esposizione è accompagnata anche da un messaggio di Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, il comune in cui ha sede il Parco Nazionale della Pace: “Carlo Carli ci lascia un messaggio di speranza e sembra volerci dire che ci salveranno i bambini con i loro sorrisi, con questa loro innata predisposizione per il multiculturalismo, verso un mondo che ha accresciuto i suoi confini, verso un futuro che non possiamo vivere con paura. Il nostro compito di esseri umani è quello di dare loro delle possibilità”.