A Seravezza la prima chiesa ortodossa della Versilia

La prima chiesa ortodossa russa della Versilia sarà intitolata ai santi apostoli Pietro e Paolo e sorgerà nel territorio del Comune di Seravezza. Nell’arco di un paio d’anni potrebbe vedere la luce. Dopo un intenso lavoro preparatorio, l’associazione promotrice dell’iniziativa, Russkaya Versilia, attiva dal 2013, sta infatti definendo i vari passaggi che porteranno alla costruzione del nuovo edificio di culto. A cominciare dall’acquisto del terreno, circa duemila metri quadrati lungo la via Emilia, nei pressi della nuova via Provinciale di Marina e la via Michelangelo, proprio sul confine con Forte dei Marmi.
Il progetto redatto dagli architetti Guido e Enrico Bascherini di Querceta sarà a breve trasmesso agli uffici municipali di Seravezza. Nei giorni scorsi è stato illustrato al sindaco Riccardo Tarabella, al vicesindaco Valentina Salvatori e al responsabile dell’ufficio urbanistica architetto Andrea Tenerini dallo stesso progettista e dal presidente di Russkaya Versilia, l’artista e restauratore italo-russo Dimitri Kuzmin. Già pronto anche il modello ligneo della nuova chiesa, che verrà esposto al pubblico da domani 7 a domenica (10 settembre) nel battistero del Duomo di Pietrasanta in occasione di una mostra di icone bizantine opera dello stesso Kuzmin. “Dal punto di vista tecnico si tratta di un semplice intervento di sostituzione edilizia e cambio di destinazione d’uso di un fabbricato esistente – dichiara l’assessore Salvatori – ma è evidente che il progetto della nuova chiesa ha anche un’importante valenza culturale e comunitaria. Per questa ragione l’amministrazione comunale, d’accordo con i progettisti e con i referenti dell’associazione Russkaya Versilia intende organizzare un incontro pubblico di presentazione dell’opera non appena tutti gli atti saranno formalizzati”.
I molti ospiti russi estivi e i sempre più numerosi cittadini originari dell’est Europa che vivono stabilmente in Versilia avvertono da tempo l’esigenza di avere in zona una chiesa consacrata al rito ortodosso. “Chi può, la domenica si sposta a Firenze per partecipare alla messa celebrata nella chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo e San Nicola Taumaturgo, vicino alla Fortezza da Basso – spiega Dimitri Kuzmin -. Ma è veramente scomodo e dispendioso, senza contare che comunque manca in Versilia un luogo d’incontro e di comunione tra la fede cattolica e quella ortodossa, un luogo che, oltre a quella spirituale, svolga una funzione culturale e, perché no, possa diventare col tempo un motivo di richiamo anche turistico per la nostra splendida riviera. In inverno mi reco spesso in Costa Azzurra, dove le chiese ortodosse sono numerose – Mentone, Nizza, Cannes e presto anche St. Tropez – e le trovo sempre piene di gente. Offrendo la possibilità di celebrare matrimoni e battesimi o di soggiornare in Versilia anche durante le feste di Natale, credo che anche la nostra futura chiesa potrà avere un suo potere attrattivo”.
Dimitri Kuzmin lavora al progetto di una chiesa ortodossa in Versilia dal 2012, anno in cui, grazie ai buoni uffici di don Piero Malvaldi, parroco di Forte dei Marmi, il pope della chiesa ortodossa fiorentina, Yury Blatinskiy, poté celebrare una messa nella chiesina di Roma Imperiale. “In quella occasione proposi di realizzare a Forte dei Marmi uno spazio di quel tipo, all’aperto, riservato al rito ortodosso, da utilizzare prevalentemente in estate – spiega Kuzmin -. Dall’idea di una semplice cappellina siamo poi passati a quella di una vera e propria chiesa grazie al supporto degli architetti Bascherini e alla disponibilità di un terreno adatto allo scopo ed economicamente alla nostra portata in via Emilia. Ed eccoci qua, pronti a partire grazie alle donazioni fatte in questi anni da un gran numero di fedeli. Benché in Versilia ci siano russi molto benestanti, potenzialmente capaci anche singolarmente di sostenere l’intero progetto, la nostra idea ispiratrice è quella di coinvolgere la più ampia parte della comunità ortodossa locale. Comunque, in un’ottica di parità e di condivisione, sono benvenute le offerte di chiunque”.
La chiesa ortodossa dei Santi Pietro e Paolo sorgerà sulle ceneri di un vecchio fabbricato artigianale esistente, da demolire, ed avrà dimensioni abbastanza contenute, potendo accogliere al massimo una settantina di fedeli. Sarà tuttavia fortemente caratterizzata dal punto di vista architettonico, proponendo una rivisitazione in chiave moderna del tipico stile ortodosso, con copertura a cinque cupole dalla caratteristica forma “a cipolla”. “L’edificio si presenta come un blocco monolitico delle dimensioni di 10x10x10 metri ed è impostato su una pianta centrale di antica origine tipologica – spiegano gli architetti Guido e Enrico Bascherini, che da tre anni e mezzo seguono l’evoluzione del progetto -. L’ingresso è segnato da un protiro caratterizzato dall’immagine della croce ortodossa. La pianta centrale denuncia le cinque cupole evangeliche sovrastanti, la cui proiezione genera spazi destinati al rituale ortodosso e le cui dimensioni in altezza sono generate dai principi della sezione aurea. Al vertice della cupola maggiore l’edificio avrà un’altezza massima di sedici metri. Sarà realizzato con una struttura in cemento armato e rivestito in pietra locale. Al marmo, alla cultura locale, alle maestranze versiliesi e all’antica lavorazione del materiale lapideo viene delegata l’importanza maggiore della comunicazione prospettica. L’impiego di marmo locale, nelle sue declinazioni tecniche, sarà il tema portante dell’iconografia architettonica e religiosa, tra tradizione e modernità. L’immagine finale è un’ibridazione architettonica derivante da studi sulle maggiori costruzioni di culto ortodosso, ma allo stesso tempo ricerca un dialogo col paesaggio apuano, dalla cultura michelangiolesca dello scavare e ricercare alla cultura architettonica dei maestri toscani del ‘900”.
La chiesa non ospiterà solo funzioni religiose, ma si aprirà ad attività di tipo artistico e culturale. Prevista ad esempio l’organizzazione di corsi di iconografia e di affresco e l’allestimento di mostre di scultura nello spazio esterno e di pittura nello spazio seminterrato. Dal punto di vista più strettamente confessionale, la chiesa ricadrà sotto la giurisdizione della parrocchia della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo e San Nicola Taumaturgo di Firenze appartenente al Patriarcato di Costantinopoli.