Del Ghingaro al premio Artiglio: “Da qui Viareggio guarda avanti”

30 settembre 2017 | 10:49
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Del Ghingaro al premio Artiglio: “Da qui Viareggio guarda avanti”

Il premio Artiglio è diventato negli anni quasi un simbolo di Viareggio. E lo ha ricordato questa mattina (30 settembre) il sindaco Giorgio Del Ghingaro introducendo l’evento al museo della marineria. “E’ per me sempre un’emozione speciale entrare in queste stanze, che odorano di mare, di vento e di avventure. Prima di tutto perché il ricordo va inesorabilmente al capitano Zeffiro Rossi, che per tanti anni ha dedicato a questo museo, tempo, lavoro e sogni. Fu lui, per la prima volta da che ero sindaco, ad accogliermi e ad accompagnarmi tra queste bacheche, mostrandomi reperti, raccontandomi storie del passato e moltissimi progetti per il futuro. A lui, per il tempo e la pazienza che mi ha dedicato, e a tutti i volontari che si prendono cura del nostro museo, va il mio più sentito, simbolico, ringraziamento”.

“Qui i nostri ragazzi, tutti noi – ha proseguito il primo cittadino -, abbiamo la possibilità di vedere, di toccare la storia della nostra città: una storia se volete diversa da quella in mostra in altre nostre strutture. Una storia fatta di vele, di respiratori, di torrette. Di diari di bordo, di fotografie. Oggetti materiali messi in mostra in queste vetrine, grazie ai quali si dipana poco alla volta il passato glorioso della marineria viareggina, ma dai quali scaturisce ancora oggi il sogno, lo spunto, la creatività. E non è difficile, nei pomeriggi estivi, vedere in questi corridoi, ragazzi che insieme ai nonni, o con l’aiuto dei nostri volontari, si esercitano a fare i nodi: quei misteriosi intrecci di cime che, per maestria e perizia di mani, legano insieme sulle nostre barche oggetti di ogni tipo ma che con il fascino tipico di un’abilità di mestiere riservata solo a chi si applichi per impararla, tengono stretta una generazione a quella dopo. Perché non si è bravi marinai se non si sa fare un nodo come si deve. Oggi queste stanze ospitano la nona edizione del Premio Internazionale Artiglio nato con un duplice scopo: da un lato per ricordare i gloriosi palombari dell’Artiglio, dall’altro per premiare coloro che maggiormente si sono distinti nel mondo della subacquea. Tradizione e futuro quindi ancora una volta intrecciati inesorabilmente. La storia dell’Artiglio è la storia degli uomini che hanno fatto grande non solo Viareggio ma la nostra Nazione. Uomini che hanno sfidato la vita ogni giorno, tra lavoro e coraggio, con applicazione, studio, volontà. Un po’ come la storia di Viareggio, che dal mare nasce e di mare vive e si nutre, e che grazie al mare ha saputo esprimere talenti e vocazioni e alcune delle eccellenze internazionali. Penso ovviamente alla nostra nautica, che non ha bisogno di presentazioni e che guarda al futuro con grandi prospettive. Penso alla nostra flotta di pescatori, che proprio ieri ho visitato, e che sperimenta e brevetta nuovi metodi di lavorazione del pesce che vengono poi esportati e adottati in tutto il Paese. Piccole grandi iniziative, cuore vivo di Viareggio, che non si accontenta della normalità. Viareggio vuole essere straordinaria: nella bellezza dei suoi tramonti, nella bravura dei suoi artigiani, nel coraggio dei suoi uomini di mare. Ma una città che vuole guardare avanti deve necessariamente farlo partendo dalla propria storia. Per questo sono importanti queste manifestazioni: da queste cose si riparte. Ringrazio i rappresentati della Fondazione artiglio, il suo presidente Alessandro Gallione, che ancora una volta regalano alla città un’emozione grande. Un ringraziamento speciale doveroso, va anche a Francesco Sodini, ideatore e attuatore di questo premio. Oggi non è più con noi ma il suo ricordo è più che mai vivo e presente. Così come voglio ringraziare il dipartimento nazionale della Protezione Civile e il corpo sommozzatori dei vigili del fuoco, che oggi ricevono il premio. A loro il mio personale ringraziamento per l’opera svolta e per l’impegno e il rischio che vi accollate in ogni emergenza. L’Italia, e la città di Viareggio in particolare, vi devono molto. Per ultimi voglio salutare i ragazzi presenti in sala. Il futuro è di fronte a voi come un viaggio avventuroso. Abbiate paura ma non abbiate esitazioni: con la memoria delle vostre radici nel cuore sarà più facile affrontarlo”.