Presidente della Società della salute: “Illegittimo l’addio di Viareggio e Pietrasanta”

3 ottobre 2017 | 13:25
Share0
Presidente della Società della salute: “Illegittimo l’addio di Viareggio e Pietrasanta”

La decisione avanzata dai comuni di Viareggio e Pietrasanta di recedere dalla Società della salute della Versilia sta provocando molto polemiche e discussioni. In particolare, vengono criticati tempi e modi di tale scelta, giudicati non legittimi dalla presidenza della società e dagli altri soci.
“Ammesso e non concesso che tutti i procedimenti dei consigli comunali di Viareggio e Pietrasanta siano legittimi e non viziati, e su ciò ci riserviamo di fare ulteriori approfondimenti – si legge in una nota congiunta della presidente Simona Barsotti e dei sindaci di Camaiore, Massarosa, Seravezza, Stazzema e Forte dei Marmi – rileviamo che le due delibere sono motivate con il mancato raggiungimento di parte degli obiettivi ma detta motivazione è contraddittoria con il fatto che i soci in questione hanno, negli anni, esplicitamente approvato gli atti di certificazione degli obiettivi stessi che servono a distribuire i premi di produzione alle figure di responsabilità della Sds”.

“A seguito di espressa richiesta della presidenza e dei soci della Società della salute – si legge ancora nella nota – è stato chiesto e ottenuto dall’avvocatura dell’azienda Usl Toscana nord ovest un parere legale sugli aspetti tecnico giuridici sollevati dal sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro e dal vice sindaco di Pietrasanta Daniele Mazzoni. Con questa pronuncia – aggiunge -, l’azienda sanitaria ha confermato la correttezza dell’operato dell’assemblea dei soci e della giunta della Società della salute della Versilia. Com’è elementare, il liquidatore deve essere nominato al momento dello scioglimento; tuttavia, come certificano i comuni di Viareggio e di Pietrasanta nelle loro stesse delibere, gli effetti delle scelte dei due comuni si produrranno dall’1 gennaio 2018. Dunque, sino a tale data, la Società della salute resta viva e operativa e, permanendo le presenza dell’intera compagine consortile originaria, né il numero dei comuni, né la rappresentanza della popolazione si riducono, e solo dopo tale scadenza dovrà essere attivato il percorso di scioglimento e di liquidazione, a partire dalla nomina di un soggetto esperto e non semplicemente di un politico”.
“È appena il caso di aggiungere – aggiunge la nota – che la domanda di nomina del liquidatore sarebbe stata comunque inammissibile poiché è stata avanzata dai due organi monocratici: il sindaco di Viareggio e il vice sindaco di Pietrasanta, quest’ultimo nelle temporanee funzioni vicarie seguite alle dimissioni del sindaco, mentre tale tipo di atto spetta ai rispettivi consigli comunali, competenti per tutti gli atti che concernono il recesso dalla Società della salute”. “Il tavolo preposto alla programmazione e alla gestione dell’integrazione socio-sanitaria – si legge ancora – dunque, resterà fino al 31 Dicembre la Società della salute e tutti i soci sono coinvolti e corresponsabili delle scelte e delle decisioni assunte e da assumere; questo pienamente rispondente innanzitutto ai criteri di buon andamento, di tutela degli interessi di tutti gli enti soci e della stessa cittadinanza e anche per assicurare continuità di programmazione e di servizi e, nello stesso tempo, per garantire un ordinato passaggio al nuovo regime”.
La nota fornisce poi, alcuni numeri relativi all’operato della Sds: “Dal 1 luglio, data successiva alla comunicazione di recesso volontario, la Sds ha erogato 1.131.834,16 euro di servizi e contributi per povertà, disabili e anziani di tutta la Versilia e si è aggiudicata 823.133,52 euro per i buoni servizio per percorsi di assistenza ospedale – territorio, coprogettazione sul dopo di noi, adattamento domestico per persone disabili, progetto per la nascita della prima casa rifugio in Versilia destinata a donne che hanno subito violenza”.