
Il Pd di Pietrasanta interviene sulla vicenda Mallegni, puntando il dito sui costi connessi alla scelta dell’ormai ex sindaco di lasciare il Comune per candidarsi in Parlamento: “La “fuga” di Mallegni da Sindaco di Pietrasanta – si legge – non è solo un fatto personale, ma riguarda migliaia di cittadini, e così abbiamo pensato fosse giusto intervenire con un manifesto sull’argomento una volta che le dimissioni sono diventate effettive. Ci sono due aspetti rilevanti in questa vicenda: il primo è l’assoluta inaffidabilità di Mallegni che emerge ancora una volta, e niente di meglio che evidenziarla con le sue parole di soli due anni fa, quando giurava che non avrebbe mai lasciato Pietrasanta e cercava di ridicolizzare chi, come noi, invece diceva che se ne sarebbe andato alla prima occasione. Ebbene, noi avevamo ragione e lui diceva una bugia e prendeva in giro i suoi elettori. Il secondo aspetto è più importante, e riguarda tutti i cittadini, anche quelli che non l’hanno votato. Per ambizioni personali Mallegni costringe la nostra città ad elezioni anticipate che avranno un costo notevole per la comunità (e non vengano a dire che i costi sono rimborsati dallo Stato, sono sempre soldi dei cittadini pagati con le tasse), ma soprattutto condanna il Comune a mesi di immobilismo dovuto alla gestione commissariale che, per quanto valida, non potrà andare oltre l’ordinaria amministrazione.
I Dem concludono all’attacco il loro intervento: “Questo è ciò che lasciano Mallegni e Pietrasanta prima di tutto (mai slogan fu più travisato) alla città: grandi promesse che non verranno mantenute (il Museo Mitoraj, gli accordi Coop/Conad, il nuovo stadio, i poli scolastici ecc), tanta propaganda e poche realizzazioni, se si escludono le inaugurazioni all’ultimo tuffo come quella celebrata con espressione attonita dall’ ex vicesindaco Mazzoni di una panchina. Vuota”.