Viareggio, la Guardia Costiera recupera in mare due boe ondometriche ed un patino



Nei giorni scorsi una telefonata alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Viareggio ha segnalato la presenza in mare di due boe alla deriva (dimensioni 160×80 di circa 10 chili) utilizzate per la misurazione delle correnti marine superficiali tramite antenna Gps. Le boe facevano parte di un più numeroso gruppo di strumenti galleggianti che l’ente di ricerca Ogs di Trieste, su mandato del Cmre (Centre for maritime research and experimentation) ed il Cnr (Consiglio Nazionale delle ricerche) di La Spezia, aveva calato recentemente in mare nelle acque del golfo di La Spezia, e che, nell’intenzione dei tecnici, sarebbe dovuto arrivare in maniera autonoma fino all’Isola d’Elba.
Il progetto, curato dalla Nato, dovrebbe raccogliere e valutare dati significativi sull’andamento delle correnti marine e sulla diffusione acustica nel Mar Tirreno, con il supporto anche del sistema satellitare Leonardo. Due delle boe calate in mare si sono tuttavia allontanate dall’altra strumentazione immersa ed avvicinate troppo al litorale Versiliese, seguendo la corrente locale. Nella giornata di ieri (17 ottobre), pertanto, una motovedetta della Guardia Costiera, nell’ambito delle consuete attività programmate di vigilanza marittima, ha proceduto al recupero delle attrezzature nelle acque prospicienti Marina di Pietrasanta e Viareggio. Questa mattina le boe sono state restituite agli aventi diritto.
Durante l’attività in mare, i militari della Guardia Costiera hanno peraltro individuato e prontamente recuperato anche un patino di salvataggio alla deriva, di proprietà di un noto stabilimento balneare viareggino. Gli interventi descritti, oltre a restituire i beni recuperati ai legittimi proprietari, hanno consentito di risolvere situazioni potenzialmente pericolose per la sicurezza della navigazione e per l’ambiente marino.