Crisantemi per Ognissanti, la produzione cresce del 10%

31 ottobre 2017 | 09:01
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Crisantemi per Ognissanti, la produzione cresce del 10%

Al culto dei defunti non si rinuncia e tre su quattro (74%) quest’anno si recheranno in visita nei cimiteri per rendere omaggio ai propri cari in occasione delle festività di Ognissanti e del 2 novembre, donando come tradizione un fiore o una pianta. E’ quanto emerge da un sondaggio di Coldiretti Lucca che conferma il legame con una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale.

Quasi la metà di quanti vanno in visita ai cimiteri (43%) porterà con sè fiori, il 25% acquistandoli da un fioraio di fiducia, mentre gli altri sul posto. Una festa, quella di Ognissanti, che in Versilia significa molto in termini di produzione, fatturato ed occupati. Sono circa 300 le aziende floricole specializzate nella produzione delle varietà di crisantemi (circa 60 ettari dedicati). Solo la Versilia produce 6milioni di piante per un fatturato che si aggira tra i 6 ed i 7 milioni di euro tra reciso e in vaso. Importante l’impatto occupazionale con 500 occupati stagionali in più indispensabili per rispondere alla domanda e garantire fiori freschi al mercato che faranno salire il totale della forza lavoro a quasi 2mila unità. Per il crisantemo reciso Coldiretti stima un aumento della produzione intorno al 10%. “La produzione di crisantemi – analizza Maurizio Fantini, direttore Coldiretti Lucca – catalizza l’attenzione delle aziende. Se da un lato la vasetteria è stabile, rispetto allo scorso anno, il reciso Made in Versilia è molto richiesto ed è tra i più apprezzati per qualità e freschezza. Acquistare un crisantemo della nostra terra significa sostenere un settore strategico per la nostra economia e per l’agricoltura che caratterizza il paesaggio e l’ambiente”.
Il crisantemo continua ad essere il dono preferito in occasione del 2 novembre come steli recisi e in vaso donati nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e nei diversi colori (giallo, bianco, fucsia). Per questo è opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi sul mercato. I prezzi di vendita per i fiori recisi – riferisce Coldiretti – variano da 1,5 euro a 8 euro per quelli più grandi e possono arrivare ai 15 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori. Il “fiore d’oro”, dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore), era già coltivato in Cina cinque secoli prima di Cristo, mentre in Europa si diffuse alla fine del 1700 in Francia, in Italia e in Inghilterra. E se nel nostro Paese il crisantemo ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone – conclude Coldiretti – è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo di vita, forza d’animo e pace. In agguato per il consumatore c’è il rischio di crisantemi stranieri: “Per arrivare in Italia percorrono centinaia di chilometri – spiega ancora il direttore – ed è una delle ragioni per cui durano di meno oltre. I crisantemi dei nostri floricoltori durano di più e sono decisamente più belli. Dal fioraio chiedete sempre la provenienza e prediligete fiori locali ed italiani”.