Bufera su una frase di Gargini, i familiari delle vittime strage: “Si dimetta”

Non è passata sotto silenzio la frase pronunciata da Franco Gargini, consigliere comunale di Viareggio Democratica, durante la seduta del consiglio comunale che ha approvato, fra non poche polemiche, la delibera per lo studio di variante del Piano strutturale dando il via alla realizzazione di ‘Via del mare’, nel cui tracciato è possibile l’abbattimento di una palazzina.
“Le case a Viareggio le butta giù il gas, non le amministrazioni…”, avrebbe detto Gargini, secondo quanto ricostruito dall’associazione dei familiari delle vittime della strage che ha accostato quelle parole al disastro ferroviario del 29 giugno 2009 in cui hanno perso la vita 32 persone. 

La reazione sui social è stata immediata: in molti hanno chiesto le dimissioni di Gargini e chiamato in causa anche il sindaco Giorgio del Ghingaro (Viareggio Democratica è una delle liste che sostiene le maggioranza) per conoscere il suo pensiero sulla frase del consigliere. Tra quanti, senza mezzi termini, chiedono prima le scuse e poi le dimissioni di Gargini ci sono i familiari delle 32 vittime della strage del 29 giugno 2009.
“E’ veramente vergognoso, se per stupidità ignoranza o volontà, un rappresentante istituzionale si permette in un consiglio comunale di pronunciare simili parole”. “Per noi, per le persone che non ci sono più e per Viareggio è oltremodo inaccettabile che per una discussione politica si strumentalizzi la strage di Viareggio”, si legge in una nota. Ma i familiari delle 32 vittime criticano anche il fatto “che nessuno nel consiglio comunale si sia indignato e che ancora oggi nessuno abbia preso le distanze da parole offensive, perché che sia stato fatto per ignoranza, per dabbenaggine o per malafede politica, Viareggio non può e non tollera nessuna giustificazione sulla strage ferroviaria”.

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