Illuminazione pubblica a Seravezza, accordo con il privato per il potenziamento

27 novembre 2017 | 12:42
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Illuminazione pubblica a Seravezza, accordo con il privato per il potenziamento

Ridurre il consumo energetico, tagliare i costi di manutenzione, razionalizzare l’impiego del personale. Sono i tre obiettivi che si prefigge l’amministrazione comunale di Seravezza con l’attuazione di un piano di efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica. Intervento che interesserà l’intera rete di proprietà comunale – 2344 lampioni su tutto il territorio –, da realizzare attraverso una forma di partenariato pubblico-privato. L’analisi di fattibilità e di sostenibilità tecnico-economica del progetto sarà all’attenzione del consiglio comunale mercoledì pomeriggio (29 novembre). La illustrerà in aula l’assessore all’ambiente Dino Vené che con gli uffici municipali del settore lavori pubblici ha seguito la messa a punto del progetto.

“Prevediamo di operare nell’ambito dell’accordo-quadro sottoscritto da Regione Toscana e Cet (Società consortile Energia Toscana alla quale il Comune di Seravezza aderisce tramite Anci e Uncem) per l’efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili – spiega Vené -. Questo ci consentirà di perseguire i nostri obiettivi senza investimenti diretti da parte del Comune. Andremo infatti a identificare un soggetto privato interessato ad efficientare la rete di nostra proprietà ed a gestirla per dieci anni in cambio di una percentuale sul risparmio economico che si andrà a generare”. La rete di pubblica illuminazione a Seravezza è formata da 2.844 punti luce. Di questi, 500 sono di proprietà di Enel Sole, ad alta efficienza, gestiti dall’azienda in convenzione con il comune il quale, oltre al canone convenzionale, paga semplicemente le bollette relative ai consumi energetici e così continuerà a fare perché questi punti luce saranno esclusi dal piano. Vi rientreranno invece i restanti 2344 di proprietà del Comune: 1523 attualmente dotati di lampade ad alto consumo che dovranno essere sostituite; 821, già considerati a basso consumo, per i quali bisognerà prevedere invece la sola manutenzione. L’accordo è del tipo “chiavi in mano”: a fronte di un corrispettivo, l’operatore che stringerà l’accordo con il Comune gestirà in toto i punti luce, i supporti (pali, lampioni, ecc.) e le linee di alimentazione. Dovrà sostituire ad esempio le 1523 lampade obsolete con modelli a led più efficienti, garantire tutti i tipi di manutenzione ordinaria e straordinaria (inclusi i servizi di reperibilità 24/24 ore e 365 giorni l‘anno, pronto intervento e riparazione guasti), effettuare i sopralluoghi richiesti dal Comune per risolvere particolari problemi manutentivi, eseguire prove, controlli e aggiornamenti delle mappature che si renderanno necessari, assicurare il rispetto delle normative, dare assistenza al personale dell’ente pubblico per sopralluoghi agli impianti. Il Comune risparmierà anche sui costi del personale attualmente addetto a questi servizi ed otterrà infine un risparmio sulle bollette, dato che i punti luce diventeranno tutti a basso consumo. Le somme relative a quest’ultima voce saranno girate in percentuale al soggetto che prenderà in carico la rete comunale, come corrispettivo del servizio prestato. Nell’analisi di fattibilità che andrà all’attenzione del Consiglio Comunale si legge che “l’appaltatore, per tutta la durata del contratto, avrà diritto al riconoscimento del 95% del risparmio economico effettivo che sarà derivato all’Ente dall’esercizio delle nuove lampade installate, rispetto alla spesa che lo stesso avrebbe sostenuto per alimentare e manutenere i vecchi corpi illuminanti”. La proceduta d’appalto sarà gestita per conto del Comune dal Consorzio Cet con il meccanismo del “rilancio competitivo” sull’entità del canone contrattuale. Il 95% indicato come base d’asta potrebbe quindi ridursi a tutto vantaggio dell’ente pubblico. “Oltre al risparmio economico, gioca un ruolo importante anche l’opportunità per il Comune di evitare il ricorso a investimenti diretti per l’efficientamento energetico della rete di illuminazione pubblica e di non rischiare che tali investimenti falliscano l’obiettivo del risparmio sui consumi – spiega l’assessore Vené -. Non ricadranno sull’ente pubblico neppure i costi relativi alle attività amministrative necessarie per gli investimenti e, delegando totalmente la gestione, verranno di fatto azzerate le incertezze e i rischi legati alla funzionalità e ai guasti degli impianti”.