Lora Santini: “Tanti in fila per il sociale, ma si pensa ai migranti”

Anche l’ex assessore al sociale di Pietrasanta, Lora Santini entra nel merito dell’arrivo di 20 migranti nella frazione di Capriglia ospitati in una struttura di proprietà di una Srl. “C’è la fila ai servizi sociali – dice – e il nostro governo si inventa un nuovo bando per accogliere 150 migranti in Versilia. A Pietrasanta, nonostante gli sforzi e gli investimenti su borse lavoro, contributi, sussidi, emergenza abitativa ed un lavoro quotidiano molto faticoso per trovare soluzioni, circa 5 milioni di euro in due anni e mezzo, non riusciamo a dare risposte a tutti. Al contrario gli enti locali subiscono tagli e sono rimasti solo i comuni a garantire l’erogazione di quei servizi che fanno la differenza tra dignità e disperazione. Ci sono 140 famiglie in lista di attesa per una casa e per fortuna riusciremo in questi giorni a Dare la casa a due famiglie. La coperta è però già molto corta. Direi cortissima. Siamo al limite”.
“Sono rimasta basita di fronte all’ennesimo affronto nei confronti dei cittadini di questa terra – commenta – Il nostro consiglio comunale era stato chiaro: prima i residenti in difficoltà, poi penseremo agli altri. Mi rattrista pensare che ci sono privati che hanno trovato nel business dell’accoglienza una forma di guadagno. Io sarò con il mio sindaco, Mallegni e con tutti i cittadini che vorranno protestare con noi in caso di arrivo di migranti a Capriglia ed in qualsiasi altra frazione della nostra città. Lo Stato, e questo deve far riflettere, trova risorse per l’accoglienza ma non trova risorse per realizzare nuove soluzioni abitative per chi già vive nel nostro paese e nella nostra città”.
Santini porta anche un esempio: “Non ci sono solo padri, ci sono anche madri di famiglia che hanno bisogno dei servizi sociali. Attraverso il contributo affitto potremo aiutarle solo per dieci mesi, finito quel periodo rischiano di finire in mezzo ad una strada. Il nostro governo dovrebbe pensare a loro ed aiutare i migranti nel loro paese di origine. Questo sarebbe giusto e rispettoso nei confronti di chi già vive nel nostro paese”.