Ricorsi contro multe per passi carrabili: “Comune pensa solo a fare cassa”

“Il sindaco Mungai ha affermato che, nella vicenda passi carrabili, solo 15 persone non si sono messe in regola. Non so se si tratti di un suo errore di esposizione (e in questo caso lo dovrebbe ammettere) o se, come al solito il primo cittadino dica cose che non sono. Oltre tutto, stamani i titoli sulla carta stampata, riportano di 500 passi non regolarizzati con una evidente proliferazione dei disobbedienti”. Così la nota di Marzia Lucchesi, cittadina di Massarosa che ha presentato ricorso contro una sanzione per i passi carrabili.
“Le cifre riferite da lui e dalla comandante – continua la ricorrente – non corrispondono a realtà visto che gli accessi censiti nel Comune (anche quelli agricoli perché l’amministrazione pretende anche dai loro proprietari il pagamento) sono circa 9mila. Per queste ragioni, ritengo che quando il sindaco parla di ‘disinformazione’ degli ultimi mesi, si riferisca soprattutto al suo operato. Personalmente – scrive Marzia – sono una delle cittadine che ha fatto sia ricorso al Tar che al giudice di pace, ma, al contrario di quanto affermato da Mungai, nel mio ricorso non chiedo di certo clemenza, mi limito, tra le altre cose, a denunciare la disinformazione da lui causata dal momento che, in sede di consiglio comunale, fa affermazioni che poi subito dopo nega. L’unico scopo evidente che ha questa amministrazione è quello di reperire fondi. L’amministrazione non ha a cuore né il benessere dei propri cittadini, né la loro sicurezza che, viste le vicende degli ultimi mesi, forse dovrebbe essere invece prioritaria. Che il reperire fondi sia divenuta una priorità assoluta dell’amministrazione Mungai, è reso evidente anche dal fatto che la comandante, nel fare il punto sull’operato della polizia municipale, si vanta soprattutto delle multe contestate. Tutti cittadini di questo Comune – conclude – toccano con mano, oramai da tempo, un clima di minaccia e di intimidazione l’ultima della serie riportata a mezzo stampa e rivolta a chi, come me, si ribella e grida la propria protesta ‘se continuassero per la loro strada rischiano la chiusura del cancello’. Ma si può chiudere l’unico accesso ad una proprietà?”.