
“30 miliardi di tasse nascoste. Alcune poco note. Nuove tasse ed entrate in aumento dentro il grembo della manovra finanziaria che colpiranno i contribuenti nel prossimo triennio”. A lanciare l’allarme era stata Unioncamere che aveva parlato di 27 trappole fiscali che porteranno ad un maggiore incasso per l’erario di 29,6miliardi di euro: 11,7 miliardi nel 2017, 9,5 miliardi nel 2019 e 8,3 miliardi nel 2020. Ora incalza anche Mallegni.
“C’è solo una ricetta per rimettere in moto il motore del nostro paese e non è quello delle tasse. Il nostro paese è già il più tassato d’Europa e di questo passo diventerà il più tassato del mondo. – spiega Massimo Mallegni, vice coordinatore vicario di Forza Italia in Toscana e responsabile nazionale dei movimenti civici – Forza Italia introdurrà la Flat Tax: è la misura choc di cui imprese e cittadini hanno bisogno. L’unico vero strumento per abbattere la pressione fiscale, riattivare i consumi, ridare fiducia alle famiglie, creare occupazione, incentivare gli investimenti e contrastare l’evasione che vale 270miliardi di euro. Non ci vuole un genio per capire che non è mettendo le mani dentro le tasche degli italiani che si riaccendere il paese. E’ togliendole. Dobbiamo pagare tutti di meno, ma pagare tutti”. “La Flat Tax è una delle colonne del programma del presidente Berlusconi già applicata in 38 paesi con ottimi risultati – prosegue – l’obiettivo è far pagare ad imprese e famiglie solo il 20% di tasse con una no tax area fissata a 13mila euro. Chi guadagna al di sotto di 13.000 euro l’anno non pagherà nessuna tassa, chi ne guadagna per esempio 15.000 pagherà le tasse solo su 2000 e così via”. Mallegni, tre volte sindaco di Pietrasanta ed imprenditore turistico, è certo dell’effetto sull’economia italiana: “Le imprese chiedono solo di pagare una quota sostenibile. – conclude Mallegni – Non chiedono di non pagarle. Ma pretendere ogni anno 100miliardi di euro per le imprese che sono il volano dello sviluppo e dell’occupazione sui territori è masochismo fiscale. Più della metà dell’anno le imprese lavorano per lo Stato. E’ incredibile. Forza Italia introdurrà la tassa piatta: per la prima volta pagare le tasse per le imprese e per le famiglie non sarà un incubo”.
A livello locale, Mallegni interviene in tema di sanità, mettendo sotto accusa le “lunghissime liste di attesa che costringono i cittadini a rivolgersi ai laboratori privati per ottenere una visita medica con celerità. Casi che in poche ore hanno scatenato la rabbia degli utenti che si sono rivolti al Cup dell’Ospedale Versilia e che in molte occasioni, come testimoniato, sono stati costretti a rivolgersi agli studi privati pagando per un servizio che avrebbe dovuto garantire la sanità pubblica”. “La reazione dei cittadini la dice lunga sulla fiducia e soprattutto sulla stima che hanno nei confronti della sanità apuo-versiliese. Il sistema si sta avvicinando al punto di rottura. – commenta Mallegni – Invito i cittadini a segnalare sulla mia pagina o attraverso la mia mail reperibile sul sito i vari casi così che possa portarli all’evidenza pubblica e tenere alta l’attenzione e la pressione nei confronti della Regione Toscana. L’ho già detto e lo ripeto: la Regione Toscana deve fare un passo indietro ed ammettere che la riforma che hanno pensato non ha funzionato. Sarebbe un grande atto di onestà nei confronti dei centinaia di cittadini che tentano, spesso invano, di prendere un appuntamento per una visita. La qualità della nostra sanità, dei suoi medici, dei suoi infermieri e dei suoi operatori, è tra le migliori e lo dico per esperienza, ma sono i tempi di attesa ed i disservizi abbattono i feedback positivi perché è il sistema a non funzionare”. Come cambiare le cose? “Cambiando il governo regionale. – spiega ancora Mallegni – E solo i cittadini possono farlo con un atto di coraggio e responsabilità votando per il centro destra che ha dimostrato di saper governare e di amministrare le città e gli enti con abilità, sensibilità ed equità”. Per Mallegni la sanità deve tornare nelle mani salde dello stato centrale: “non ci può essere una sanità di serie A e di serie B. Lo stesso livello deve essere a Massa come in Versilia, a Palermo come a Milano. La riforma del titolo V ha prodotto diseguaglianza e trattamenti sanitari troppo distanti l’uno dall’altra a seconda delle regioni e della capacità degli amministratori di gestirla”.