L’Ode a Viareggio ‘scomparsa’ e ritrovata: ora è affissa sul lungo molo

6 dicembre 2017 | 18:56
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L’Ode a Viareggio ‘scomparsa’ e ritrovata: ora è affissa sul lungo molo
L’Ode a Viareggio ‘scomparsa’ e ritrovata: ora è affissa sul lungo molo
L’Ode a Viareggio ‘scomparsa’ e ritrovata: ora è affissa sul lungo molo

Il giallo della scomparsa della targa marmorea Ode a Viareggio– donata dal professor Guido Brunetti, di Roma, al Comune di Viareggio – ha avuto un lieto fine, come si conviene a una storia intessuta di amore, poesia e sentimento. Oggi (6 dicembre), infatti, è stata affissa sul Lungo Molo.

La vicenda risale a oltre un anno fa, quando la stampa dava ampio risalto all’evento, sottolineando lo sdegno e lo sconcerto di cittadini di Viareggio. Molte le supposizioni sulla sua ‘sparizione’: rimossa dal comune? E perché? Dalla scuola? E a quale titolo? Un atto vandalico o un furto? Un giallo: la targa sparita sembrava il titolo del racconto di un noir. Invece, siamo a Viareggio. Possibile che non si poteva scoprire questo mistero?
Il noto scrittore si rivolge a politici locali e altre personalità, i quali assicurano un loro interessamento. Nonostante molteplici solleciti, nessuna risposta, soltanto uno sgradevole, irrispettoso, assordante silenzio. A dimostrazione che la cultura non è amata. “L’unica personalità ad intervenire sollecitamente con il sindaco Del Ghingaro è stato un noto imprenditore viareggino, l’ingegnere Pasquale Sgrò. Il suo intervento ha consentito finalmente di fare luce su questo enigma kafkiano. Nell’indifferenza di molti, l’interessamento di Sgrò segnala una sensibilità e finezza intellettuale per la cultura, soprattutto in questo nostro tempo – spiega Brunetti- svuotato di principi e di comportamenti corretti, incapace di riconoscere e comprendere i valori culturali, morali e spirituali, e non in grado di prestare attenzione al mondo della scienza, dell’arte e della letteratura”.
Il giallo dunque è stato risolto. Su disposizione del sindaco Giorgio Del Ghingaro, la targa marmorea, un dono di amore di Brunetti palla città da lui definita “Terra di ferina bellezza”, è stata affissa sul Lungo Molo proprio oggi.
“Bellissimi versi – ha scritto il poeta Pietro Menditto – che suscitano intense emozioni e una straordinaria tranquillità d’animo per la piacevole armonia del testo. E’ un affresco animato da un profondo respiro spirituale nel contemplare l’infinito, la bellezza del creato e l’atmosfera del paesaggio. Tale poetica appartiene alla poesia da giudicare tra le grandi opere. E’ vera poesia. Un anelito poetico e metafisico – aggiunge Menditto – che fa onore a uno scienziato-umanista qual è Brunetti, che apprezzo e stimo massimamente. Brunetti nobilita la cultura non solo per il suo contributo di sapere, ma anche per la profonda classicamente signorile umanità che impronta il suo stile di scrittore e poeta, permeato di un’etica profonda di cui si sente la mancanza”.
L’autore è legato da profondi sentimenti affettivi a Viareggio, che frequenta con la famiglia da molti anni. Egli è noto anche perché da tempo sta conducendo una appassionante e nobile crociata in favore dei Poveri vecchi della locale casa di riposo, sensibilizzando il maggior numero di persone, enti e associazioni, a cominciare dal Papa al Presidente della Repubblica. Per questa sua benemerita azione, ha ricevuto un premio dallo Juventus Club e dalla Scuola di calcio Marcello Lippi che gli è stato consegnato il 16 giugno 2014 dallo stesso Lippi nello stabilimento Balena 2000.
Guido Brunetti vive e lavora a Roma. Ha tenuto lezioni nelle Università di Roma, Lecce e Salerno. Scrittore, è autore di numerosi libri e saggi che spaziano nei campi delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi. Ha ottenuto, tra l’altro l’onorificenza di benemerito della cultura e della scienza dal Presidente della Repubblica.