Rifiuti, Pd Versilia: “Ex vicesindaco Mazzoni farnetica su contenzioso Tev”

“Frutto di puro dilettantismo le farneticanti dichiarazioni dell’ex vicesindaco di Pietrasanta Daniele Mazzoni in tema di rifiuti e di contenziosi legati ad essi”. A scriverlo è il Pd della Versilia.
“Parte – si legge in una nota – affermando che il Consorzio Ambiente Versilia sarebbe un carrozzone del Partito Democratico quando tutti sanno che il Consorzio nacque per subentrare nei rapporti attivi e passivi con il gestore del sistema integrato dei rifiuti della Versilia fino ad allora in capo dai soli comuni di Massarosa e Pietrasanta ed è solo grazie a tale Consorzio che si è potuto chiudere contenziosi storici e milionari, nati quando i comuni di Massarosa e Pietrasanta erano guidati da Larini e da Mallegni, e socializzarne i costi. La presidenza spetta ai sindaci che non percepiscono un euro così come non percepiscono un euro i rappresentanti dei comuni che vi partecipano, per affrontare solo rogne e assumersi responsabilità. Responsabilità che si sono assunti nel tempo Neri, Buratti e Mungai e gli altri amministratori del Partito Democratico, ma mai Mallegni e Larini responsabili per non aver gestito o per aver mal gestito, dal 2000 al 2009, i rapporti con l’allora gestore Tev e le problematiche legate sopratutto al malfunzionamento dell’inceneritore di Falascaia. Se ne sono stati alla larga lasciando agli altri i resti delle loro negligenze”.
“Contenziosi di cui – aggiunge ancora il Pd Versilia – gli amministratori del Partito Democratico si sono fatti carico salvando i conti dei comuni e i soldi dei cittadini e che sono riusciti a chiudere di fronte al disinteresse e alla latitanza degli amministratori del centro destra, in primis Mallegni, di cui oggi Mazzoni e Pietrasanta sono orfani: dalla maxi causa per 40 milioni di euro fatta nel 2005 da Termomeccanica nei confronti di Massarosa e Pietrasanta chiusa, dopo la condanna, a 13 milioni di euro, alla maxi causa fatta ai comuni da Tev-Veolia per circa 85 milioni di euro e chiusa a 9 milioni di euro, al perfezionamento degli espropri a suo tempo fatti sportivamente, all’ottenimento di un prestito di 5 milioni di euro dalla Regione Toscana, solo per dirne alcune. Mazzoni, si spera in buona fede, cita la transazione con Termomeccanica richiamando fatti e numeri che non trovano riscontro nella realtà. Così come non trova riscontro nella realtà la circostanza che Pietrasanta, Seravezza e Forte dei Marmi avrebbero versato per quella transazione le quote di loro spettanza, poiché ciò che hanno dato è solo un anticipo di tesoreria che verrà loro restituito a finanziamento ottenuto, essendo i crediti e i debiti tra i comuni e le relative spettanze una partita molto più ampia e ancora da definire. Ciò che sta accadendo in queste settimane e che sta mettendo a rischio i conti in primis di Massarosa e Pietrasanta, e Mazzoni, anziché vaneggiare, dovrebbe essere attento se avesse a cuore il bene dei suoi concittadini, è la mancata prestazione da parte del comune di Viareggio guidato da Del Ghingaro della garanzia fidejussoria – a costo zero perché si tratterebbe di una semplice delibera comunale come previsto dal Tuel – per l’erogazione del mutuo necessario a chiudere nei tempi gli accordi presi, tutto questo nonostante il parere favorevole dell’Organismo Straordinario di Liquidazione e dei tecnici regionali. Un atteggiamento irresponsabile che mette in pericolo in prima battuta Massarosa e Pietrasanta – ma ci pensa a questo Mazzoni? – e a ruota tutti gli altri compreso Viareggio esponendoci a pagare oltre 2 milioni di euro in più che ricadrebbero sulle spalle dei cittadini. Magari Mazzoni, che con Del Ghingaro ci faceva le giunte congiunte insieme a Mallegni, prima di andare alla Corte dei Conti o alla Procura potrebbe, visto che è di strada, passare a parlare con il sindaco di Viareggio – dati i buoni rapporti – e provare a convincerlo a fare il proprio dovere, nell’interesse dei pietrasantanti che, come i cittadini degli altri comuni compreso Viareggio, potrebbero subire per causa sua un pesante salasso. I risultati ottenuti dagli amministratori del Partito Democratico sulla gestione di Pioppogatto, sull’accordo con Ato Toscana Costa per la sua valorizzazione dell’impianto per 21 milioni di euro, sulla riconversione in fabbrica dei materiali dell’impianto stesso, sull’affidamento ad Ersu fatto quando è stato possibile farlo, sul canone di 950 mila euro l’anno per 20 anni che servirà a chiudere i contenziosi, sulla bonifica di Falascaia e si potrebbe continuare, non hanno visto Mazzoni come protagonista, il quale al contrario, insieme alla giunta guidata da Mallegni, si è trovato a beneficiare delle buone cose pensate e fatte dagli altri. Non si preoccupi Mazzoni perché oramai tutti sanno a cosa ha portato il disinteresse e la mala gestione del centro destra, Mallegni e Larini in testa, quando da sindaci, prima della nascita del Consorzio Ambiente Versilia, avrebbero potuto e dovuto governare questa vicenda in ogni suo aspetto, economico e ambientale, ma non lo hanno fatto. I cittadini a causa loro hanno già abbondantemente pagato e purtroppo continueranno a pagare. Così come hanno pagato e in parte continueranno a pagare i buchi lasciati in Ersu con i bilanci costantemente in perdita e i contenziosi milionari tra Ersu e i comuni soci che si sono generati proprio ai tempi di Mallegni e Larini. Una società che gli amministratori del Partito Democratico in questi anni hanno risanato e portato in attivo, Mazzoni vada a vedersi i documenti, con investimenti di cui tutti oggi possiamo beneficiare. Consigliamo a Mazzoni di scegliere altri temi per la campagna elettorale, perché quello dei rifiuti e dei contenziosi legati ad essi non è proprio il suo massimo. Le bugie hanno le gambe corte”.