Dems fa tappa in Versilia: “Al lavoro per una rete tra Pd e società civile”

“Le sfide della politica per il futuro del Paese, un ponte per ricostruire il centrosinistra e riconnetterci con il nostro popolo”. Proposte ambiziose quelle che sono emerse nel pomeriggio dello scorso lunedì (8 gennaio), durante due incontri ai quali hanno partecipato Silvia Velo, sottosegretario all’ambiente e Valerio Fabiani, coordinatore Dems Toscana, prima in Versilia, a Querceta, e in seguito a Pisa alla stazione Leopolda.
Due appuntamenti fortemente voluti da Dems – Democrazia Europa Società -, l’associazione che nasce per iniziativa dell’area del Partito Democratico che fa capo ad Andrea Orlando ma che è aperta – come è stato sottolineato più volte dalla Velo – anche a non iscritti, per ricostruire un dialogo con e per il centrosinistra.
“Dopo l’assemblea di Dems svoltasi a Roma lo scorso 16 dicembre l’obiettivo di questa organizzazione – si spiega in una nota del Pd Versilia – ha iniziato a prendere forma: si sta lavorando per creare una rete di contatti, persone e contenuti per tenere insieme idee diverse ma tutte accomunate dalla volontà di mettere al centro della discussione il legame tra politica e società, elemento essenziale per elaborare un progetto riformista. Prima, dunque, a Querceta, per un incontro partecipato che ha visto anche la presenza di personalità politiche di tutta la Versilia con numerosi interventi e riflessioni sull’appuntamento elettorale del prossimo 4 marzo, ormai molto ravvicinato, che indubbiamente porta con sé preoccupazione per il possibile alto astensionismo e per un conseguente vuoto di conduzione politica che potrebbe compromettere, anche a livello locale, i risultati di questi anni. Da entrambi gli appuntamenti emerge un dato importante, vale a dire la voglia delle persone di tornare a parlare di politica, dei problemi reali e di portare proposte e istanze di cui il centrosinistra deve assolutamente farsi carico. Dems riparte da qui, dalla volontà di ricondurre la riflessione ai contenuti, al pluralismo e alla società civile”.