Società della salute: sindaci replicano alle accuse di Mallegni

Non cessa di destare polemiche la questione della difficile chiusura e liquidazione della Società della salute della Versilia. Nei giorni scorsi alcuni esponenti politici versiliesi, tra cui l’ex sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni e altri, avevano espresso la loro perplessità per la nomina di un liquidatore che già faceva parte del collegio dei revisori dei conti della società. Una scelta che non ha mancato di destare qualche dubbio. Pronta su questo tema è arrivata una replica congiunta di Franco Mungai, Alessandro Del Dotto, Maurizio Verona e Riccardo Tarabella, sindaci rispettivamente di Massarosa, Camaiore, Stazzema e Seravezza, che rispediscono al mittente tutte le accuse.
“Lasciano sconcertati – si legge in una nota firmata dai 4 primi cittadini – le uscite relative agli ultimi passaggi che hanno riguardato la messa in liquidazione della Società della Salute. Che Mallegni si lamenti di ciò che lui stesso ha provocato è paradossale. Tutti i comuni che hanno seguito le sorti della Società, avviata proprio per scelta di Mallegni verso la soppressione, hanno sempre rilevato che questa situazione avrebbe comportato dei costi maggiori dettati proprio dalla gestione della fase liquidatoria, preventivamente conteggiata in circa 100 mila euro. Mallegni, forse più impegnato ad abbandonare Pietrasanta per un posto sicuro in Parlamento, non lo sapeva? Non sapeva quali conseguenze economiche i suoi atti avrebbero investito i cittadini della Versilia?”.
“Per la scelta del liquidatore – prosegue la nota – Usl e comuni, dopo vari confronti interni e dopo avere analizzato tutte le soluzioni legittimamente praticabili, hanno reputato opportuno riferirsi a una persona sicuramente competente ma non esterna per evitare che dovesse ripartire da capo, in una fase così delicata e complessa. La nomina così è ricaduta su un membro del collegio dei revisori in carica il quale percepirà un compenso di 60 mila euro l’anno che è meno del 50% del compenso che a lui spetterebbe. Quella di Mallegni e compagni vari è solo volgare propaganda: tutti dovrebbero sapere che altre persone eventualmente individuate, anche interne, avrebbero avuto un contratto a sé e quindi un costo equivalente se non superiore. Come tutti dovrebbero sapere che tutto il costo della liquidazione dato dal compenso del liquidatore, del collegio sindacale (che resta in carica per tutto il periodo della liquidazione) e dai costi per i servizi amministrativi Usl, si sarebbe aggirato, come espresso in tutte le sedi, sui 100 mila euro. Somma che inciderà direttamente sui bilanci di Usl e Comuni”.
“Sulla ulteriore preoccupazione riferita da Mallegni e compagni vari – concludono i sindaci – sulla futura nomina del nuovo direttore zona distretto, ad oggi ricoperto da un ‘semplice funzionario’ che ci garantisce comunque un riferimento essenziale, evidenziamo soltanto che i requisiti vengono sanciti da un registro regionale che ne attesta l’idoneità ed il resto è riferibile alla scelta di Usl dietro confronto e parere della Conferenza integrata dei Sindaci”.