Massarosa, la maggioranza difende la modifica dello statuto comunale

“La vera domanda che dovrebbe porsi il consigliere Coluccini è perché al giorno d’oggi in Italia dovrebbero esistere Comuni che hanno difficoltà a definirsi antifascisti nei loro statuti, il vero paradosso è quello di chi rappresenta i cittadini nelle istituzioni e non accetta di riconoscersi nei valori della Costituzione repubblicana e antifascista”. E’ compatta la replica della maggioranza alle critiche del consigliere comunale di Associazione civica Massarosa.
“Alla luce della prima un’altra domanda sorge immediata – prosegue la maggioranza in una nota -: di quale elettorato e di quali forze politiche si vogliono attirare le simpatie quelli che non hanno accettato di inserire nello Statuto Comunale i valori della Costituzione repubblicana e antifascista e della Resistenza? Lo statuto è una cosa seria e Massarosa, Medaglia d’oro al valor militare per la guerra di Liberazione assieme agli altri sei comuni della Versilia, nel suo Statuto comunale attualmente non ha alcun riferimento all’antifascismo e alla Resistenza, ragione per cui Sinistra Comune ha presentato la richiesta di portare in commissione affari statutari la proposta di modifica, per consegnarla alle nuove generazioni in quanto future custodi e ambasciatrici della coscienza democratica del nostro paese. Non è vero che la modifica dello statuto comunale costa migliaia di euro ai cittadini di Massarosa, infatti non c’è stato nessun consiglio comunale convocato appositamente per la modifica dello statuto, l’argomento è stato inserito in una seduta di consiglio ordinaria dove all’ordine del giorno c’erano anche tre interrogazioni proprio del consigliere Coluccini. Nessuno spreco dunque, ma è bene sapere che il costo di ogni consiglio comunale vale anche per quel consiglio che il consigliere Coluccini voleva far annullare poche settimane or sono a causa di uno dei suoi tanti svarioni. Nessuna arroganza infine, in realtà sapevamo tutti perfettamente, Coluccini compreso, che il 27 dicembre non sarebbe stato possibile rendere immediatamente esecutiva la modifica coi soli voti della maggioranza, d’accordo col sindaco si è deciso di presentare comunque la proposta di modifica dello statuto per consentire anche alla minoranza di essere determinante nella decisione in un modo o nell’altro, come poi in modo bislacco si è verificato”.