Palp: “Caso Azimut non sia strumentalizzato”

30 gennaio 2018 | 13:14
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Palp: “Caso Azimut non sia strumentalizzato”

“Dopo la vicenda Ponsi, anche dal settore della Nautica viareggina arrivano segnali inquietanti per il futuro di tanti lavoratori. Come denunciato dalla Fiom Cgil infatti, sembra che la struttura produttiva a Viareggio di Azimut-Benetti, a seguito della scissione aziendale, verrà trasferita sempre più massicciamente a Livorno”. Esprime forte preoccupazione sulla situazione la lista Potere al Popolo.

“Nell’esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori di Azimut Benetti – si spiega in una nota -, vorremmo rimarcare che queste situazioni non accadono perché il padrone è cattivo, ma semplicemente perché le grandi società ormai rispondono solo alle logiche del libero mercato tanto caro a tutto il panorama politico di destra e di una falsa sinistra ormai succube degli interessi degli imprenditori e sono frutto anche della concertazione tanto cara ai sindacati confederali. Se non riportiamo a considerare i lavoratori prima di tutto persone invece che numeri e di conseguenza far prevalere le proprie esigenze rispetto a quelle delle direzioni aziendali sarà sempre un ripetersi di queste situazioni. Non vorremmo inoltre che questa vicenda venga strumentalizzata da chi vuole imporre a Viareggio un’opera inutile e dannosa come l’asse di penetrazione, con il ricatto dei posti di lavoro. È ora di uscire dalle logiche che contrappongono diritto all’ambiente e diritto al lavoro – sostiene Palp -. Oltretutto, è palese a nostro avviso come in questo caso l’asse sia solo un’opera speculativa che non avrebbe alcuna ricaduta occupazionale. Viene da chiedersi poi di quale lavoro stiamo parlando.: della giungla di appalti e sub-appalti in cui si è trasformata la nautica in questi anni? Di lavoro precario, sottopagato e senza adeguate misure di sicurezza come ormai è di norma a Viareggio? Sarebbe giunto il tempo a nostro avviso che le aziende, sempre pronte a chiedere finanziamenti e sostegni pubblici, offrano in cambio un reale sostegno ai territori in cui insistono, garantendo un lavoro giustamente retribuito e tutelato”.