Rifiuti a Camaiore, i dubbi del Partito Comunista

16 febbraio 2018 | 08:44
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Rifiuti a Camaiore, i dubbi del Partito Comunista

Futuro della raccolta dei rifiuti a Camaiore, interviene Katiuscia Marchetti, candidata alle elezioni ed esponente del Partito Comunista.
“Dalle poche e scarne notizie di stampa o televisione degli ultimi giorni – dice – pare sia volontà da parte dell’amministrazione comunale di Camaiore di esperire una gara per l’aggiudicazione del nuovo servizio di ritiro trattamento dei rifiuti urbani e speciali dal territorio comunale. Pare che il servizio di Sea in questi anni non è stato abbastanza efficace, come testimonia la richiesta di danni per oltre 300mila euro avanzata dallo stesso Comune. Siamo felici che qualcuno abbia a cuore gli interessi dei cittadini e il coraggio di criticare l’operato di una propria società controllata”.

“Ci sorgono però delle perplessità – prosegue – alle quali chiediamo, cortesemente, al sindaco Del Dotto di dare risposta: Servizi Ambiente, società partecipata dal Comune di Camaiore, è stata veramente interpellata al fine di effettuare la raccolta rifiuti nel territorio comunale? E com’è possibile che Rete Ambiente possa sostituirsi a Sea, essendo una associata dell’altra? Dal servizio televisivo su Noi Tv lei riferisce che prossimamente verrà affidato un incarico a un professionista esterno per la redazione dei documenti di gara. All’interno degli uffici comunali non esiste una figura tale da assolvere l’incarico? Se no, interpellare altri enti per richiedere loro “in prestito” personale pubblico specializzato, anziché rivolgersi a un professionista esterno, non sarebbe più efficace e più economico per l’amministrazione? I tempi che il Comune prevede per la messa a regime del nuovo servizio, saranno certamente lunghi: tempi di espletamento della gara, reperire da parte della nuova ditta spazi per lo stoccaggio dei materiali raccolti,stabilire la logistica verso la discarica definitiva, eccetera eccetera. Fermo restando che alcune di questi siano già pronti, ereditati o concessi da Sea, siamo sicuri che questo cambio di servizio non aumenti i costi e di conseguenza le tasse per i cittadini? Non ultimo, interessa sapere quanto questa variazione possa portare anche a una riduzione dell’occupazione. Quanti saranno i dipendenti Sea a rischio a causa di questa operazione di cambiamento?”.
“Le società che si occupano di servizi pubblici .- conclude Marchetti – dovrebbero tornare pubbliche per evitare che i privati traggano profitto su servizi essenziali, visto che questa pratica non ha dato maggiore efficienza, ma vari disservizi come lamentato dai cittadini”.