Palp Massarosa: “L’antifascismo non è roba da estremisti”

E’ ancora polemica a Massarosa per i tafferugli durante la presentazione in consiglio comunale dei candidati di Casapound. Potere al Popolo che durante la manifestazione di protesta ha occupato simbolicamente la sede del Pd va all’attacco. “È inaccettabile – sostiene – mettere di fatto antifascismo e fascismo sullo stesso piano, bollare l’antifascismo come espressione di una sola parte politica o come roba da estremisti, banalizzare il significato dell’articolo 17 della Costituzione sul diritto dei cittadini a riunirsi in luogo pubblico, catalogare come cosa orribile una parte di ciò che è successo la sera di giovedì 8 febbraio, quando una scaramuccia tra manifestanti antifascisti e forze dell’ordine è diventata una terribile scorribanda nel racconto di chi non c’era o di chi si è guardato bene dal partecipare per ordini di partito come nel caso del presidente del consiglio, quel Partito Democratico renziano che non ha partecipato a nessuna delle iniziative antifasciste che si sono tenute in quei giorni, a cominciare da quella di Macerata”.
“Nel 1960 Sandro Pertini – prosegue Palp – faceva un bellissimo discorso davanti alla folla che era scesa in piazza per protestare contro il congresso dell’Msi a Genova: ‘Dinanzi a queste provocazioni – cita Palp -, dinanzi a queste discriminazioni, la folla non poteva che scendere in piazza, unita nella protesta, né potevamo noi non unirci ad essa per dire no come una volta al fascismo e difendere la memoria dei nostri morti, riaffermando i valori della Resistenza…’. Oggi, nelle piazze controllate da Minniti, Pertini verrebbe manganellato. Nel nostro paese abbiamo un disperato bisogno di difendere quei tanti professori che onorano l’articolo 33 della Costituzione sulla libertà di insegnamento, proprio per far conoscere alle nuove generazioni il valore della nostra Costituzione, farle innamorare della democrazia, educarle attraverso la conoscenza al confronto franco e aperto tra eguali, tutte cose che evidentemente cozzano col modello aziendale di scuola pubblica e con l’insegnante impiegato fantozziano proposto dalla Buona Scuola del preside sindaco o sceriffo. La lettera degli insegnanti di Massarosa merita un ringraziamento da parte di tutti noi, al presidente del consiglio consigliamo di riflettere sul suo ruolo, non sono certo gli insegnanti che confondono le loro idee con la loro funzione”.