Versilia, i comitati: “Sanità, manca il personale adeguato”

20 febbraio 2018 | 13:56
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Versilia, i comitati: “Sanità, manca il personale adeguato”

Animato confronto sulla sanità in Versilia. All’incontro erano presenti il dottor Michelotti e la dottoressa Costa, per l’azienda Usl, e Antonella Bertolucci, Gian Franco Neri, Giovanni Borgioni e Luca Dinelli, in rappresentanza dei comitati. L’incontro è stato serrato fin dall’inizio.

“Abbiamo cominciato – spiega il coordinamento dei comitati -, sollevando perplessità sulla rispondenza delle Case della Salute al dettato normativo. Ad oggi nessuna di esse è aperta per 16 ore al giorno, i punti di primo soccorso sono spesso affidati a soli infermieri (spesso personale esterno), la specialistica ambulatoriale è insufficiente ad assicurare una presenza quantitativamente adeguata alle esigenze dell’utenza, la telemedicina non è praticamente partita, i servizi ecografici che dovevano essere una parte importante della diagnostica di primo livello sono estremamente limitati”.
“Michelotti – proseguono i comitati – ha affermato che le leggi in materia e la normativa regionale, che enumerano le caratteristiche delle Case della Salute sono state frutto di un compromesso tra i presidi distrettuali esistenti e i requisiti richiesti a livello nazionale. Sono stati così individuati 3 livelli di Case della Salute: base, standard e complesso. Requisiti fondamentali perché una Casa della Salute possa definirsi tale, sono: presenza dei Mmg, presenza infermieristica, Cup, diagnostica di primo livello e specialistica ambulatoriale. Quindi, in termini di legge, tutte le case della salute presenti sul territorio, hanno i requisiti richiesti. Riconosce anche lui che alcune di esse sono nella pratica ridotte ai minimi termini: in particolare Torre del Lago e Forte dei Marmi. Noi abbiamo sollevato la carenza riscontrata ultimamente sull’Ad, sulla Cardiologia, la Ginecologia, i servizi di semiresidenzialità rivolte ad alcune fasce deboli della popolazione. Ciò è da imputarsi alla carenza sistematica di personale che caratterizza, da un po’ di anni e in maniera sempre più marcata, la sanità. Michelotti ha convenuto sull’inadeguatezza del personale, pur negando che si possa parlare di tagli. Inoltre, ha sottolineato come le indagini comparative sulle case della salute, a livello aziendale (ex Area Vasta), e in particolare sull’Ad, riportino dati che attestano come il nostro servizio territoriale sia messo abbastanza bene rispetto alle altre zone della Asl Nordovest. Abbiamo sollevato anche un problema specifico esistente sulla riabilitazione, collegato ad un calo del personale, al particolare posizionamento dell’Ospedale Versilia sul percorso 3 (con conseguenze che Antonella ha spiegato nel dettaglio), e alla diminuzione dei servizi di trasporto convenzionati a prezzi accessibili, che di fatto limitano la possibilità di molti pazienti di usufruire dei servizi riabilitativi. Michelotti – prosegue il coordinamento dei comitati – ha infine richiamato la normativa nazionale che impone il rispetto del tetto massimo del monte salari del 2004, diminuito del 1,4% come limite invalicabile. Conferma che lui e gli altri dirigenti, si trovano nell’impossibilità oggettiva di valicare questa norma e sono sistematicamente richiamati al suo rispetto da parte della direzione aziendale. Michelotti rassicura, però, sulla volontà di ripristinare il livello della cardiologia ambulatoriale e della ginecologia, che su molte case della salute hanno subito un contraccolpo a seguito di pensionamenti, problemi di salute e maternità non sostituite (è questo il caso della Casa della Salute di Seravezza e del Tabarracci). Su questo punto ha ottenuto garanzie anche da De Lauretiis. Come comitati, ribadiamo che il quadro che emerge è di risorse e di personale complessivamente molto carenti e che i dati prodotti dall’azienda sono orientati ad una comparazione tra le diverse zone regionali e non danno conto del quadro complessivo di compressione generale del servizio”.