Teatro dell’Olivo pieno per ‘C’entra’, spettacolo sull’inclusione della Crea

14 marzo 2018 | 15:49
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Teatro dell’Olivo pieno per ‘C’entra’, spettacolo sull’inclusione della Crea

Insieme sul palco a raccontare di sé e a descrivere le proprie emozioni: si è conclusa così la mattina al teatro dell’Olivo di Camaiore dove gli studenti delle scuole hanno assistito ad una rappresentazione del gruppo teatrale formato da operatori e disabili della cooperativa Crea.
C’Entra è il titolo dello spettacolo interattivo presentato dall’omonima Compagnia che vede impegnati stabilmente circa 15 ospiti del centri diurni per disabili Il Capannone e Giocoraggio di Viareggio e Cimbilium di Camaiore.
La rappresentazione è stata dedicata agli studenti e agli insegnanti delle scuole secondarie di primo grado Pistelli di Camaiore, Rosi del Lido e Rosso di San Secondo di Capezzano, insieme alle quarte classi della scuola primaria Tabarrani.

Il giovane pubblico a fine spettacolo è stato coinvolto in un laboratorio interattivo sul tema dell’inclusione a cura di Coquelìcot Teatro, una compagnia che da anni propone momenti di formazione e produzioni teatrali destinate principalmente alle nuove generazioni.
Un gruppo di alunni è stato invitato sul palco e, attraverso l’utilizzo di tecniche di teatro sociale, è stato coinvolto in giochi che prevedono l’utilizzo del corpo e dell’espressività. L’iniziativa ha l’obiettivo di riflettere sull’idea di diversità come un’opportunità di crescita per tutti.
“Oggi, da voi, inizia un altro modo di considerare la disabilità – ha detto agli studenti la presidente della cooperativa Vera Caruso – basato sulla pari dignità, un lavoro che noi cerchiamo di portare avanti quotidianamente nei nostri centri. E la scuola è uno dei luoghi che più è chiamato a confrontarsi con il tema della diversità in generale”.
Anche l’assessora alla pubblica istruzione e politiche giovanili Sandra Galeotti è intervenuta, sottolineando la rilevanza dell’iniziativa e portando i saluti del sindaco Del Dotto. “La partecipazione, la condivisione, l’accoglienza, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze sono i temi principali dello spettacolo e del nostro modo di fare teatro, nonché del lavoro stesso all’interno dei centri di socializzazione”, ha spiegato Paolo Simonelli, il regista della Compagnia, che ama definirsi “l’occhio esterno” che stimola il gruppo, dove utenti e operatori sono alla pari all’interno del meccanismo teatrale.
“Il lavoro socio educativo attraverso il teatro – ha spiegato Barbara Cardella, responsabile del centro Cimbilium – è improntato a favorire una espressività libera, dove il linguaggio verbale non ha la priorità, anzi si tenta di privilegiare il corpo e il movimento, la musicalità della voce e l’immaginazione in cui ognuno di noi trova il proprio modo di stare, di muoversi e di dire. Ci auguriamo di poter offrire uno spunto di riflessione che aiuti a guardare al diverso da sé come ad un soggetto portatore di unicità e valore e, in quanto tale, come un’opportunità di crescita per tutti noi, cosi come ognuno noi è portatore di crescita per l’altro”.
Con testo e musiche originali, le fonti d’ispirazione dello spettacolo sono il film documentario Pina del 2011 diretto da Wim Wenders, un tributo alla celebre coreografa tedesca Pina Bausch e gli spettacoli e la metodologia teatrale di Tadeusz Kantor, regista teatrale polacco tra i maggiori teorici del teatro del Novecento.
Il laboratorio teatrale della cooperativa Crea offre la possibilità di effettuare un percorso di crescita e di messa alla prova delle capacità individuali e di collaborazione di gruppo che promuove, nella restituzione al pubblico, un momento forte ed emozionante di integrazione con la cittadinanza.