M5S Pietrasanta: “Spiagge, per noi nessuna revoca delle concessioni”

Il M5S di Pietrasanta torna a intervenire sul settore balneari e sulla questione delle spiagge. “In merito alle porzioni di arenile che il nostro programma elettorale prevede di restituire alla fruizione collettiva come spiagge libere – si legge in una nota -, abbiamo specificato già dal 2015 che si tratta unicamente delle due aree antistanti le piazze a mare (D’Annunzio e XXIV Maggio) sulle quali non insiste alcun manufatto né alcuna azienda familiare, ma che rappresenterebbero un’alternativa all’unica spiaggia libera presente sul nostro territorio e ristabilendo un più equo rapporto tra spiagge libere ed in concessione (attualmente 4% libera – 96% in concessione)”.
“Si tratta – aggiungono – di porzioni di arenile che fino a pochi decenni fa erano già destinate a spiagge libere e che amministrazioni pigre hanno preferito affidare ai concessionari adiacenti per liberarsi del peso di dover garantire direttamente l’obbligo di pulizia e sorveglianza della balneazione. Il programma del Movimento 5 Stelle Pietrasanta non prevede la revoca di alcuna concessione, né sarebbe pensabile attribuire ad un’amministrazione comunale il potere di applicare motu proprio, o di eludere, una direttiva europea come qualche astuto politicante ha cercato di far credere alla categoria.
Siamo perfettamente consapevoli del patrimonio in termini di produzione di ricchezza per il territorio e di posti di lavoro rappresentato dalle molte piccole imprese familiari che portano avanti con professionalità e rispetto delle normative la concessione demaniale di cui dispongono. Al recente convegno di Ravenna sul futuro dell’impresa balneare, cui abbiamo partecipato con una delegazione toscana del M5S, il nostro portavoce alla Camera Sergio Battelli ha esposto a centinaia di operatori del settore la posizione nazionale del M5S. Le linee guida prevedono un periodo transitorio ragionevole, indennizzo per gli investimenti non ammortizzati, limite di 2 concessioni sul territorio nazionale per impedire o limitare l’accesso nel mercato di grandi gruppi internazionali, e soprattutto criteri premiali nel punteggio per le aziende che ricostruiscono con materiali ecosostenibili strutture di facile rimozione recuperando una preminenza assoluta dell’aspetto paesaggistico e ambientale.
Auspichiamo un confronto sereno e costruttivo sul tema per non ritrovarsi impreparati davanti ai cambiamenti che hanno investito e investiranno tutto il mercato turistico del mediterraneo. È possibile inserire le piccole imprese familiari all’interno di questo cambiamento, garantendo contestualmente la libertà di accesso al mercato che l’evoluzione delle norme comunitarie impone da ormai un decennio, bisogna però mettere da parte i pregiudizi e ragionare in modo serio e costruttivo sul futuro dell’impresa turistica e della nostra marina, valutando quali interessi stiano cercando di tutelare coloro che preferiscono alimentare incertezze e falsi miti piuttosto che confrontarsi seriamente”.