Partecipazione Forte, Sabrina Nardini: “Polemiche futili”

21 marzo 2018 | 11:55
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Partecipazione Forte, Sabrina Nardini: “Polemiche futili”

“Da parte dei consiglieri Molino e Rachele Nardini ci vuole una bella dose di faccia tosta nel definire il primo incontro della partecipazione voluta dalla amministrazione comunale ‘poche idee ma confuse'”. Sabrina Nardini, consigliere del Comune di Forte dei Marmi delegata alla partecipazione, risponde così alle osservazioni sul primo incontro formativo del percorso della partecipazione. “Certamente – continua Nardini – non ricordano di essere stati parte della fallimentare esperienza della partecipazione durante l’epoca della amministrazione Buratti. Ma si sa, molte cose in quel tempo accadevano a loro insaputa”.

“Il riferimento da tener presente nel processo partecipativo è la legge regionale toscana 46 del 2007 ed il suo ampliamento del 2013. – precisa il consigliere – L’incontro dell’altra sera è servito soltanto ad iniziare il percorso partecipativo cercando di fornire informazioni ai presenti, al fine di motivare e spiegare le modalità con cui si procederà nel futuro. Probabilmente Molino e Rachele Nardini non l’hanno compreso, ma ci sarà sicuramente tempo per spiegarglielo. Dopo l’esperienza negativa del forum della partecipazione durante il periodo in cui Molino e Rachele Nardini erano tra i responsabili della amministrazione comunale – continua Nardini – è necessario usare la massima trasparenza, ed è per questo che ho voluto iniziare con un incontro dove al pubblico si è cercato di fornire notizie sulle basi delle regole che verranno utilizzate durante il processo partecipativo. E ben ha fatto il sindaco a puntualizzare che l’amministrazione comunale valuterà con attenzione le proposte del processo partecipato. Non è vero che ci sia una intenzione di far fallire i progetti della partecipazione. Il sindaco in verità, ma questo Molino sembra non averlo compreso, ha promesso che l’amministrazione sempre darà risposte alle istanze dei cittadini partecipanti al forum, certamente rimanendo ognuno nei limiti delle proprie responsabilità e prerogative, ma con altrettanta certezza che nessuna istanza verrà ignorata. Chi comincia male il processo partecipativo – conclude – non siamo noi, che siamo invece convinti, motivati e determinati, ma sono coloro che non riescono a far altro che trovare argomentazioni futili e non comprovate per far polemica”.