Furti, Prc Versilia: “Controllo di vicinato non può bastare”

24 marzo 2018 | 13:37
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Furti, Prc Versilia: “Controllo di vicinato non può bastare”

Escalation di furti, il controllo del vicinato non è la panacea di tutti i mali. A dirlo è Nicolò Martinelli, segretario Federazione Versilia del Partito della Rifondazione Comunista. “È ormai un dato di fatto che ogni volta che si verifica un’ondata di furti nelle case, i politici locali e nazionali si inventano le soluzioni più fantasiose – afferma -. Da chi invoca la presenza dell’esercito con le mimetiche ad ogni angolo delle strade, a chi propone le armi libere con annesse stragi modello Stati Uniti, fino a chi invoca pene severissime da dare a non si sa chi visto che i delinquenti non vengono mai presi. L’ultima moda, che fa molto progressista, è il controllo del vicinato. L’idea di base non è male, ovvero spronare i cittadini a guardarsi intorno e a controllare bene il territorio in cui vivono”.

“Tuttavia – aggiunge -, si ha come l’impressione che da parte di comuni e istituzioni ci sia soprattutto la volontà di innalzare la cosiddetta sicurezza percepita, partendo dall’idea che i cittadini siano un po’ come dei bambini di 5 anni e che più che protetti vadano semplicemente tranquillizzati. E così ecco che i comuni si fanno social e si inventano chat di WhatsApp, App per i telefoni, pagine Facebook e chi più ne ha più ne metta. Tutto, fuorché alzare realmente i livelli di prevenzione del crimine aumentando i passaggi delle forze dell’ordine sul territorio e potenziando l’attività investigativa: per quello, si sa, occorrono fondi, e lo sport preferito di questi tempi è piangere miseria, salvo poi impiegare camionette e reparti celere pagati coi nostri soldi per sfrattare le famiglie di lavoratori in difficoltà economica. Non si rendono conto, questi apprendisti stregoni, che la debolezza istituzionale nell’affrontare il problema sicurezza scaricandolo sui cittadini, porta inevitabilmente al generarsi caotico di segnalazioni inutili, come accadde a Ettore Neri che dopo aver introdotto in pompa magna il controllo del vicinato nella frazione di Pozzi, ottenne lo strabiliante risultato di venire lui stesso fermato in quanto macchina sospetta, senza che peraltro i furti diminuissero. Ritenendo che un servizio fondamentale come quello di pubblica sicurezza non possa essere in nessun caso privatizzato o scaricato sui cittadini, Rifondazione Comunista chiede che le istituzioni, in primis comuni, questura e prefettura, si assumano le proprie responsabilità rispetto alla situazione incresciosa in cui versa il territorio, potenziando la presenza delle forze dell’ordine al fine non di tranquillizzare i cittadini, ma di proteggerli, ritenendo che nello svolgimento di tale compito le forze di Polizia debbano avere la stessa zelante efficienza che le contraddistingue quando non devono tutelare gli interessi dei lavoratori e della gente comune”.