La proposta di Uil: “Osservatorio permanente sulla sanità in Versilia”

“Un osservatorio sulla sanità per la Versilia, con le parti sociali e i rappresentanti delle istituzioni, che arrivi a definire un patto condiviso da tutti i sindaci da sottoscrivere con la Regione Toscana”. E’ questa la proposta che lancia la Uil Fpl di Lucca. La proposta della Uil Fpl territoriale si inserisce in questo filone ed è sottoscritta dal segretario provinciale del sindacato, Pietro Casciani, dai segretari aziendali ed Rsu, Claudio Velia e Fausto Delli.
“Il sindaco Del Ghingaro ha fatto delle proposte che meritano di essere approfondite – scrivono – ma i piani operativi sulla sanità non possono essere portati avanti in maniera isolata, serve altro. L’obiettivo principale deve essere un patto sulla sanità per la Versilia, condiviso da tutti i sindaci, da sottoscrivere con l’assessore della Regione Toscana alla sanità, Stefania Saccardi. Per farlo serve un metodo di condivisione e dialogo fra i massimi rappresentanti della salute dei cittadini, ossia i sindaci dei comuni coinvolti, che stavolta devono fare un lavoro di squadra, superando le barriere ideologiche e territoriali, indipendentemente dallo schieramento che rappresentano. Sulla sanità devono essere tutti uniti”. Ed è sul metodo di lavoro che la proposta della Uil Fpl va a inserire ulteriori passi in avanti: “Nel patto che proponiamo deve trovare posto un osservatorio sulla sanità che metta attorno a un tavolo anche le parti sociali per affrontare in maniera costante l’argomento sanità e tenerlo sempre sotto controllo. questa sarebbe davvero una novità per la Versilia”. Un territorio unito e compatto che potrebbe far da sponda al rilancio di una organizzazione locale in contrapposizione a un modello sempre più pisano-centrico se pensiamo allo sviluppo dell’area pisana : “Bisogna rivendicare una autonomia organizzativa a livello locale – incalzano Casciani, Velia e Delli -, quella che oggi purtroppo abbiamo perso, per chi gestisce un ospedale e il territorio. Gli indirizzi operativi arrivano da Pisa, ma a livello locale va garantita la specificità della zona. La Usl Nord Ovest deve accettare le eccezioni che sono un valore aggiunto e che possono nascere a livello locale, le differenze non vanno cancellate come è stato fatto fino ad ora. Così potranno anche essere delineati progetti concreti, basati sulle reali necessità di ciascun territorio, con un piano assunzioni per l’abbattimento delle liste d’attesa. D’altronde proprio le liste di attesa sono un flagello per il cittadino: occorrono delle soluzioni per far fronte a questo problema. Nelle vecchie Asl si riuscivano ad attivare dei progetti obiettivo che scattavano ogni qualvolta si superava la soglia di guardia delle liste di attesa e questo sistema funzionava. Non possiamo essere spettatori di un cittadino che è costretto a rivolgersi al privato per risolvere i suoi problemi – concludono i rappresentanti sindacali -. Questa per il cittadino deve essere una possibilità, una scelta da fare in autonomia e non perché costretti dai tempi biblici della sanità pubblica. Per questo rilanciamo l’appello ai sindaci e ci spingiamo oltre: torniamo a rivendicare la centralità della salute dei cittadini nei territori rispetto agli indirizzi e alle prerogative di una dirigenza ormai centralizzata e troppo lontana dai problemi reali”.