Comitato Monte Costa contro la riapertura della cava Granolesa

Il comitato Monte Costa si dichiara assolutamente contrario alla riapertura della cava Granolesa e quindi a nuove autorizzazioni di escavazione nella parte orientale del monte Altissimo.
“Ricordiamo che la società Henraux ha già effettuato un tunnel di 60 metri nell’Altissimo, costato oltre 600 mila euro, senza costi per l’azienda perché finanziato con i soldi pubblici, nell’ambito del bando PorCreo 2007 – 2013 della Regione Toscana – dichiara il comitato -. Oggi la società intende portare avanti l’escavazione all’interno del monte, realizzando una serie di sale di manovra da cui partiranno gallerie per seguire i filoni migliori, svuotando nel profondo il monte – prosegue il comitato – se è forse vero che uno scavo in galleria è meno deturpante per il paesaggio, occorre, comunque, però considerare tutti gli aspetti negativi che ne conseguono come: dispersione delle acque piovane, alterazione delle cavità carsiche, inquinamento di sorgenti per oli e marmettola, ulteriore difficoltà nel controllare la quantità e la qualità del materiale estratto, aumento del traffico pesante con inquinamento dell’aria e aumento del rumore, usura delle strade e dei fabbricati prospicienti”. Per tutti questi motivi il comitato Monte Costa chiede di indirizzare finalmente lo sviluppo economico verso altre strade, meno deturpanti del paesaggio e rispettose dell’ambiente e della salute delle persone e quindi di interrompere l’autorizzazione di nuove escavazioni anche sul monte Altissimo. “Per quanto riguarda l’industria lapidea – conclude il comitato – nel corso degli anni sono state fatte numerose richieste all’amministrazione come: la riduzione dell’escavazione e lavorazione del marmo in loco con esportazione del solo prodotto finito, la tracciabilità completa dei materiali e la trasparenza delle procedure di controllo come l’imposizione di interventi di restauro ambientale. Tutte richieste disattese, solo parole su carta straccia”.
“Michelangelo diceva che l’arte è l’imitazione della natura e attraverso il suo studio si arriva alla bellezza – ha quindi concluso il comitato – quella stessa natura e quella stessa bellezza sono rappresentate dal monte Altissimo, simbolo della Versilia di Michelangelo che all’atto pratico è solo un redditizio giacimento marmifero e pur essendo all’interno di un parco non è per niente tutelato”.
Il comitato chiede ai cittadini interessati e alle associazioni ambientaliste di vigilare attentamente e di unire le forze per far fronte comune contro quelle che definisce “nuove speculazioni lapidee”.