Versiliana, Consiglio di gestione si dimette: “Ripianate le perdite”

Dimissioni per il consiglio di gestione della Fondazione La Versiliana, presieduto da Piero di Lorenzo. L’occasione, per i vertici dell’ente, di fare il punto: “Due anni e mezzo di lavoro impegnativo quanto gratificante hanno consentito all’attuale consiglio di gestione – dice – di risanare e restituire alle sue attività istituzionali la Fondazione Versiliana: quindi tutto il Consiglio ha unanimemente deciso di rassegnare le proprie dimissioni irrevocabili al 15 aprile 2018 dichiarandosi disponibile per sensibilità istituzionale a restare in carica per la gestione ordinaria improrogabilmente fino al giorno dello scrutinio elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Pietrasanta. Infatti la perdita economico-finanziaria ereditata nel 2015 di 842mila euro è stata ripianata. Le attività del teatro invernale, teatro estivo, Incontri al Caffè e Spazio dei piccoli sono state rilanciate secondo criteri di economicità e buona amministrazione, portando i costi della Fondazione dai 2,348 milioni di euro del bilancio 2015 a 1.626.621 del bilancio 2017 segnando un risparmio di 722mila euro nell’anno, dopo il risparmio di 686mila euro registrato dalla gestione 2016. È stato ricostituito il patrimonio netto della Fondazione passato dal -822mila del 2015 a +108.632 del 2017″.
“Le strutture della villa ed in particolare il bar ed il ristorante – prosegue la nota del consiglio di gestione uscente – trovati in condizioni di totale inagibilità, sono state ripristinate a fronte di un contratto di sponsorizzazione, senza che i cittadini di Pietrasanta pagassero un euro del costo. Tutti gli impianti dei servizi, giochi per i bambini, bagni, verde e viali sono stati ristrutturati e rinnovati. Infine è stato evidente a tutti che Pietrasanta in due stagioni è diventata il salotto estivo della politica e della cultura con un rilancio su scala nazionale del brand. In merito al rilancio degli Incontri al Caffè, solo una visione miope e settaria può indurre a fingere di non vedere o, peggio, a non capire che aprire i telegiornali della sera per otto volte e presentare una rassegna stampa e video che sembra un’enciclopedia è una promozione pazzesca per l’economia del territorio. Un solo spot televisivo di prima serata Rai per pubblicizzare Pietrasanta e la Versilia sarebbe costato circa 50mila euro: quanto vale un passaggio su un telegiornale, che a differenza delle pubblicità, “certifica”, oltre che comunicare, la bontà di una località turistica? E quanto vale portare in città tanti opinion leader e personaggi veramente di rilievo nazionale che fanno lievitare l’appeal del luogo? A meno che non ci si accontenti di far tornare sul palco della Versiliana l’assessore di Canicattì (con tutto il rispetto per l’assessore e per Canicattì) o il poeta amico di famiglia. In merito agli spettacoli (prosa, danza, musica, letteratura eccetera), noi rivendichiamo di aver stabilito un metodo. La Fondazione non è un organizzatore di show, concerti e serate e quindi deve limitarsi a dare gli spazi senza assumersi il rischio dell’impresario. Proprio facendo il lavoro dell’organizzatore la precedente gestione ci ha fatto trovare un passivo di 842mila euro. Errare è umano, perseverare è diabolico”:
“La programmazione artistica, che è stata di ottimo livello nelle due stagioni passate, al cittadino di Pietrasanta non è costata un euro – prosegue ancora la nota -Poi, se invece i rappresentanti dei cittadini che siedono in Consiglio Comunale ritengono che i loro elettori vogliano pagare più tasse o vogliano che il Comune asfalti una strada in meno per chiamare il musical americano o la grande band australiana, basta dirlo. Ma secondo noi una politica del genere è una grande stupidaggine, oltre al fatto che produrre perdite facendo un’attività di rischio imprenditoriale è una di quelle piaghe gestionali in cui si possono annidare e nascondere abusi di ogni genere a danno dei contribuenti. Che poi usufruire degli stanziamenti del Fondo unico dello spettacolo nella situazione di utenza della Versiliana fosse una baggianata lo aveva già messo a verbale dell’ultimo Consiglio con grande onestà intellettuale Luca Lazzareschi, direttore artistico della passata gestione del centrosinistra. Aveva ragione: perché per prendere quei soldi bisogna spenderne il doppio, sapendo che poi non rientreranno. Come anche la pensata di un concorso europeo per la scelta del direttore artistico è una bellissima idea. Ma quello scelto da questo consiglio di gestione costa 50mile euro l’anno ed organizza un cartellone teatrale di ottimo livello a costo zero. Un professionista selezionato con bando sul mercato europeo costa 250mila euro l’anno e chiede garanzie di un budget minimo di spesa di un milione di euro. Ogni commento è superfluo”.
“Si poteva fare di più? – conclude il bilancio – Certo, si può e si deve sempre lavorare per migliorare; ma il risultato ottenuto è andato oltre le più rosee aspettative, sia per la programmazione teatrale che per il calendario degli Incontri al caffè che hanno decuplicato il valore del brand Versiliana. In conclusione è sotto gli occhi di tutti il risultato straordinario di una “gestione” che ha potuto godere di grande libertà di azione grazie alla “visione” di un sindaco illuminato come Massimo Mallegni, che ha saputo costruire un consiglio multiculturale (non multipartitico) e con determinazione gli ha consentito di resistere ad ogni sorta di pressione sia mediatica, sia della piccola politica. Infine, mentre ringraziamo il commissario straordinario Priolo per la sua professionale disponibilità, esprimiamo l’auspicio che la prossima gestione, alla quale formuliamo il più grande augurio di buon lavoro, non sia costretta dalle dinamiche del consenso locale a dilapidare il risultato di un grande lavoro in termini di risanamento dei conti e delle strutture e di rilancio del brand Versiliana e non si ricominci con l’opaca pratica dei rimborsi spese”.