Cava Granolesa, Comune: “Nessuna modifica ai piani, solo proroga”

Nei giorni scorsi il comitato Monte Costa ha chiamato in causa il Comune di Seravezza in merito alla cava Granolesa del Monte Altissimo. “Sembra il caso di precisare – si legge in un comunicato del Comune – che la procedura alla quale il comitato fa riferimento riguarda una richiesta di proroga della ‘Pronuncia di compatibilità ambientale’ avanzata dalla società Henraux al Parco delle Apuane. L’azienda sarebbe infatti intenzionata a proseguire per altri due anni l’attività di escavazione autorizzata nel 2013 e in scadenza quest’anno. Uno slittamento dei termini al 2020, necessario a completare il piano di coltivazione del sito, ritardato anche a causa di uno stop imposto dall’Asl nel 2016, senza che il progetto di estrazione originario venga modificato né nelle modalità di lavorazione – ‘in galleria’ e quindi a basso impatto visivo – né nei quantitativi complessivi di marmo da estrarre, che pertanto non aumenteranno. Non si tratta dunque di apertura di una nuova cava né tantomeno della realizzazione di un tunnel”.
“Il Comune di Seravezza – si legge ancora nella nota – coglie l’occasione per ricordare che la cava Granolesa si trova nel bacino estrattivo del retro altissimo, che rientra tra i bacini oggetto di attuale pianificazione da parte del Comune di Seravezza, in attuazione delle previsioni del piano paesaggistico regionale (Pit-Ppr). Dal luglio dello scorso anno, come noto, l’amministrazione ha avviato un percorso partecipativo che sta accompagnando le fasi di avanzamento dell’attività di pianificazione”. “Lo stesso Comitato Monte Costa – spiega il comunicato – è stato invitato a partecipare come qualunque altra realtà associativa potenzialmente interessata. L’appello alle associazioni ambientaliste che il Comitato ha di recente fatto sulla stampa è dunque un invito alla partecipazione attiva che l’amministrazione comunale ha in effetti rivolto già da un anno alle realtà associative, sociali, imprenditoriali e sindacali per un contributo di idee che arricchisca il percorso di definizione dei piani dei bacini estrattivi, gli strumenti urbanistici che regoleranno le future attività di cava. Diversi sono stati coloro che hanno risposto all’appello dell’amministrazione comunale e numerosi sono i suggerimenti e i punti di vista accolti nei documenti preliminari. Prima dell’adozione dei piani – prima cioè che essi diventino strumenti di reale ed effettiva regolamentazione delle attività di cava sul Monte Altissimo – il percorso partecipativo vivrà altri passaggi e momenti di incontro. In quelle occasioni sarà importante nuovamente esserci per i cittadini, i comitati, le associazioni, le forze politiche e i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori”. “Nell’interesse di tutti – si legge nelle conclusioni – senza approssimazioni o posizioni strumentali. L’amministrazione comunale auspica che ciò avvenga e rinnova l’appello alla più ampia partecipazione possibile. Si rinnova anche l’invito a visitare la sezione del sito web comunale dedicata ai Piani di Bacino, dove è possibile trovare tutto il materiale presentato e prodotto fino ad oggi nell’ambito del percorso partecipativo”.