A Villa Argentina la storia della strage di Portella della Ginestra

La storia della strage di Portella della Ginestra rivissuta attraverso le testimonianze raccolte nel libro di Mario Calivà. Portella della Ginestra, Primo maggio 1947, nove sopravvissuti raccontano la strage è il titolo del volume edito da Navarra che sarà presentato domani (18 aprile) a Villa Argentina alle 17,30 nell’ambito degli appuntamenti settimanali della rassegna letteraria Di mercoledì promossa dalla Provincia di Lucca. Oltre all’autore saranno presenti Luca Coccoli, presidente dell’Anpi Viareggio, il direttore dell’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Lucca Andrea Ventura e Nicola Barbato, sempre dell’Isrec. L’1 maggio 1947, durante la festa dei lavoratori a Portella della Ginestra, una banda criminale guidata da Salvatore Giuliano, uccise undici persone a cui si aggiunsero una trentina di feriti e successivi tre morti a causa delle ferite riportate quel giorno. Si tratta della prima strage dell’Italia repubblicana.
Per la prima volta parlano alcuni dei protagonisti sopravvissuti all’eccidio dei lavoratori. Un modo per rileggere e ripensare con gli occhi dei testimoni uno degli eventi che ha segnato la storia della Repubblica. La memoria riprende vita attraverso la voce di Giorgio Bovi, Michele Maniscalco, Concetta Moschetto, Mario Nicosia, Serafino Petta, Giovanni Renda, Michele Spatafora, Giuseppe Vitanza. Un prezioso documento di storia orale che permette di andare al di là della storia ufficiale ed entrare nel vivo dei fatti, condividendo emozioni e riflessioni. Completano il lavoro di testimonianza la ricostruzione del contesto storico di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro, e la riflessione sulla funzione civile della testimonianza orale di Alessandro Pontremoli.
Mario Calivà vive a Piana degli Albanesi, si è diplomato in Drammaturgia e sceneggiatura all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico di Roma. È dottore in economia e finanza e in discipline dello spettacolo. È poeta, narratore e drammaturgo. Scrive sia in lingua italiana che in lingua arbëreshe (la lingua degli albanesi d’Italia). Studioso di fotografia, ha allestito diverse mostre personali. L’ultima dal titolo Urgent Arbëresh Anthropology. Tra il 2012 e il 2017 ha portato in scena i suoi testi teatrali in lingua arbëreshe organizzando una cinquantina di rappresentazioni. L’ingresso all’incontro è libero fin ad esaurimento posti. Per informazioni è possibile contattare lo 0584 1647600 o visitare la pagina Facebook Villa Argentina Viareggio.