Fita Cna chiede tavolo di concertazione sul cavalcavia di Querceta

Un tavolo di concertazione dove riunire tutti i soggetti coinvolti nelle decisioni.
Rimane ferma la posizione della Fita Cna in merito al cavalcavia di Querceta, anche dopo le notizie circa l’inizio dei lavori nel 2019. Un luogo di confronto in cui siano tecnici, amministrazioni (Pietrasanta e Seravezza), la Provincia e le rappresentanze degli utenti professionali coinvolti, che segua tutti i vari passi per arrivare ad una riapertura del cavalcavia che garantisca sicurezza, ma anche possibilità di lavoro per gli autotrasportatori.
“Abbiamo appreso con delle perplessità le notizie da parte dell’amministrazione che, ancora una volta, non ci ha coinvolto – dice Alessandro Albani, vicepresidente Fita Cna Lucca – perché rimangono dei dubbi su troppi passaggi in atto. Rimane ancora il quesito se l’interdizione alle 50 tonnellate sia per singolo camion o per il cavalcavia nel suo complesso. In pratica: se sul cavalcavia si trovano a passare due mezzi di 50 tonnellate ciascuno, rischiano qualcosa? E se possono passare, perché ad un trasporto eccezionale di 80 tonnellate è stato impedito il passaggio?”.
Ma i dubbi sul calcolo effettuato per le limitazioni in atto non sono gli unici per la Cna. Nel momento in cui partiranno finalmente i lavori, quali saranno le strade alternative scelte dalle amministrazioni coinvolte? Il lavoro in progetto è solo un restyling o prevede interventi strutturali in grado di garantire sicurezza nel tempo? E in questo ultimo caso, quale sarà la portata della infrastruttura una volta ultimata?
Tutte domande che la Fita Cna vorrebbe fossero al centro di un confronto costruttivo in un luogo comune che viene richiesto da tempo a gran voce.“Un nuovo dubbio arriva anche dalla notizia che verranno posizionate delle telecamere – conclude Albani – e non ne capiamo il motivo. Non essendo strum enti in grado di misurare la portata degli automezzi, non ne capiamo l’utilità se non come semplice conteggio del numero dei mezzi di passaggio”.