M5S Viareggio: “Su Bolkestein Stato tuteli i cittadini e non pochi amici”

20 aprile 2018 | 12:33
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M5S Viareggio: “Su Bolkestein Stato tuteli i cittadini e non pochi amici”

Le concessioni balneari non avrebbero dovuto far parte della direttiva Bolkestein, la norma europea che imporrebbe che le concessioni siano poste a gara d’appalto fra tutti i soggetti potenzialmente interessati. A dirlo, come riporta una nota del Movimento 5 Stelle di Viareggio è niente meno che Frits Bolkestein, ex commissario europeo che ha dato il nome alla nota norma.
Durante il convegno dal titolo L’euro, l’Europa e la Bolkestein, svoltosi a Roma mercoledì (18 aprile) Bolkestein, dopo aver premesso che la sua opinione “aveva un valore politico e non giuridico”, avrebbe avuto modo di dire che “le concessioni balneari non rientrano nella direttiva perché i concessionari offrono beni e non servizi”. Da questa visione, prende però le distanze il Movimento 5 stelle di Viareggio che, in una nota, accusa lo Stato di “difendere gli interessi dei soliti pochi amici della politica” anziché fare gli interessi dei cittadini.  

“Il principio per la quale un bene demaniale debba essere periodicamente messo all’asta con gara pubblica per il MoVimento 5 Stelle appare giusto e i servizi offerti con la loro attività dai concessionari sono evidenti – affermano i grillini i una nota -. Le spiagge appartengono allo Stato e cioè a tutti noi e ogni giorno che passa si palesa un’urgenza sulla regolamentazione della materia che lasci spazio al pubblico, alla libertà di ognuno di usufruire di un bene che madre natura ha offerto. Che valore ha, dal punto di vista giuridico, l’opinione di mister Bolkestein a 12 anni dall’emanazione della direttiva dopo che il testo è stato ripetutamente emendato collegialmente nelle sedi politiche preposte e successivamente approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione? Al di là degli slogan, sarebbe più saggio aprire una discussione e successivamente avviare una regolamentazione che preveda un cambio di visione a favore dei cittadini al contrario della tutela degli interessi personali di soggetti chiamati in causa, che preveda una proporzione adeguata tra le spiagge in concessione e quelle libere, che determini limiti ambientali e di decenza alle barriere che l’uso privatistico di tale bene pubblico ne ostruisce la fruibilità e si normi un equo turn over con tempi certi e gare trasparenti”.
“Il ‘Sistema Italia’ – concludono – con la proroga illegale al 2020 e la legge sulla sdemanializzazione, sta cercando di mettere al sicuro le aree più interessanti sottraendole alla direttiva Bolkestein. Si procede verso stagioni fuori dalle regole della concorrenza danneggiando la comunità economicamente mettendola a rischio di infrazioni con multe a cui tutti saremo chiamati a rispondere. Le gare comunali delle cooperative sono solo un esempio, per pezzi di spiaggia similari, versano allo stato anche il quintuplo rispetto ad una ‘vecchia’ concessione balneare. È lecito domandarsi se lo stato sono ancora i cittadini, la collettività e se devono ancora subire dei danni economici ed ambientali per gli interessi dei soliti pochi amici della politica”.