Acqua alla gola: “Chi paga i finanziamenti chiesti da Gaia?”

Nuovo attacco del comitato Acqua alla gola ai vertici di Gaia. “Sembrerebbe – dicono dal comitato – che Gaia Spa abbia finalmente ottenuto il finanziamento tanto atteso dalle banche di 105 milioni di euro. Ma chi li paga? Con questo finanziamento il debito di Gaia Spa ammonta a quasi 300 milioni. Non è per caso che in questo modo si sia voluto agevolare l’ingresso del privato approfittando del fatto che i debiti sono diventati troppi? In questo senso la Regione ha modificato l’articolo 69 sul sistema idrico dando più potere per sé e per Ait, togliendo di fatto ogni potere decisionale ai sindaci al di fuori dell’assemblea, potendo cosi disporre come più piace alla politica e alle multinazionali del settore idrico. Nella modifica della legge regionale 69 si trova anche lo stanziamento dei 152 milioni per l’autostrada dell’acqua. Non potevano quei soldi essere usati per la sistemazione della rete idrica che ha una dispersione da tubature obsolete del 46 per cento e del 50,6 a Massa?”.
“Con quei soldi – prosegie il comitato – non si poteva risolvere il problema del tallio a Pietrasanta? Non si potevano sistemare le tubature di Massarosa dove l’acqua continua ad arrivare nelle case piena di ossido di ferro? Con quei 152 milioni non si potevano sostituire i circa 300 chilometri di tubature in amianto cemento molto pericolose per la salute? Con quei soldi non si poteva potenziare la rete fognaria di Camaiore invece di spendere due milioni per l’acido peracetico con il solo risultato di nuove chiusure di balneazioni e ile la sospensione della sperimentazione dopo il parere negativo dell’istituto superiore della sanità e dopo avere buttato 2 milioni di eiro dei contribuenti. Quei 152 milioni della Regione avrebbero potuto fermare tutto questo invece no, si è preferito far prendere a Gaia un finanziamento che la indebita fino al collo, far aumentare le tariffe ai cittadini che si troveranno cosi a pagare oltre tutto il resto il finanziamento alle banche e i 152 milioni e poi servire ai privati su un piatto d’argento una struttura che collega tutti bacini toscani e con una sola società il controllo di tutta l’acqua Toscana e ai cittadini non resta che piangere ogni volta che arriva una bolletta. Per tutto questo chiederemo un confronto pubblico da tenersi a metà maggio con la dirigenza di Gaia e l’assessore regionale all’ambiente e al servizio idrico integrato Fratoni”.