Del Dotto: “Su gestione rifiuti non si ripetano gli errori del passato”

“Il lavoro svolto dai Comuni in questi anni è fondamentale per dare certezze alle comunità. Dopo decenni in cui i debiti della gestione rifiuti rimbalzavano da un tribunale all’altro, da una sentenza all’altra, oggi le amministrazioni hanno davanti a sé, finalmente, un quadro cristallizzato delle situazioni debitorie”. Inizia con queste parole una nota del sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto che mira a far luce sulla situazione del Consorzio Ambiente Versilia e che non risparmia critiche alla vecchia “politiche delle stufe” che la Regione Toscana attuò sotto la presidenza Chiti.
“Debiti che nacquero con la costruzione dell’inceneritore e con una serie di gestioni piene di ombre e di effetti dannosi per la nostra terra versiliese – prosegue Del Dotto – in questo scenario, nel quale ebbe un ruolo scatenante e determinante la politica dei bruciatori della Regione Toscana, la Regione stessa è stata di aiuto nel sostenere tempi e modi di composizione delle transazioni, ancorché abbia finanziato, e non contribuito a fondo perduto, nella riparazione di una situazione che ebbe origine sotto la presidenza di Vannino Chiti”.
“Tuttavia – dice ancora il sindaco – risolto il quadro dei debiti, non solo resta un profondo senso di ingiustizia per ciò che la Versilia subì e per ciò che molti amministratori non ebbero il coraggio di fare ma restano i grandi dilemmi dei danni e degli effetti negativi che la ‘politica delle stufe’ ha portato in Versilia, in Toscana e in Italia: proprio adesso che, dal 18 aprile, si parla di economia circolare con una direttiva Ue, mentre tutti i comuni vanno verso l’obiettivo di produrre ‘zero rifiuti’, il pagamento di ciascuna rata di mutuo a Mediocredito significa leccarsi le ferite ancora aperte da quella storia. A ciò va aggiunto che il capitolo del librone dei debiti di gestione è ancora aperto e sarà il prossimo lavoro di cui la presidenza di Cav dovrà occuparsi, allo stesso modo della bonifica, della demolizione e del riciclo dell’inceneritore che giace a confine con Capezzano Pianore, come elemento di degrado ambientale oltre che del paesaggio”.
“Di questa storia dei suoi costi e dei suoi effetti – conclude Del Dotto – se ne ricordino gli amministratori regionali di ieri, magari per chiedere scusa, e di oggi per non ripetere gli errori e per imboccare strade nuove e sensate. Noi, nel frattempo, abbiamo la responsabilità e il dovere di pensare a una terra senza incenerimento e senza inquinamento, passando attraverso un modello di gestione pubblica dei rifiuti che non esponga, di nuovo, la Versilia agli appetiti di gestioni private o miste del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, lasciando che Reti Ambiente sia una società in mano a coloro sui quali i cittadini possono far valere la responsabilità politica. Infine voglio ringraziare il Consigliere Regionale Stefano Baccelli e il Capo di Gabinetto della Presidenza Ledo Gori per il fondamentale contributo alla risoluzione della vicenda e l’Assessore Simone Leo e il Vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi per il prezioso lavoro svolto in questi anni in seno al Consorzio Ambiente Versilia”.
Di diverso segna la ricostruzione del consigliere comunale di Massarosa, Alberto Coluccini: “SI è strombazzato in pompa magna l’essere “riusciti ad ottenere” un mutuo da 8 milioni di euro al tasso fisso del 4% ben 1 anno e mezzo oltre la scadenza ultima perentoria, che era il 5 gennaio 2017, Poiché è vero il detto “il tempo è denaro” il ritardo è costato ai cittadini ben altri 513mila per interessi di mora e polizia fideiussoria da aggiungere ai 13 milioni iniziali del 2015 e su cui per senso di responsabilità ebbero anche il mio voto favorevole. Il mutuo ottenuto servirà per restituire parte dei soldi a chi ce li ha prestati nel frattempo per fornire acconti. Ovvero al momento la strombazzata chiusura del contenzioso rifiuti vede ad oggi lo sparpagliare del debito nei confronti di Tme su diversi creditori. Ammetto che andava trovata una soluzione per evitare l’imminente fallimento dei Comuni di Massarosa e Pietrasanta per vicende nate negli anni ‘80/90 e questa nell’immediato è una, ma al momento il debito da saldare in realtà resta tutto lì aggiunto dei costi di mora già maturati e futuri interessi”.
“Il punto e motivo di riflessione diventa oggi questo, l’unica soluzione individuata è quella di far divenire l’attuale impianto di Pioppogatto a Massarosa la capitale della mondezza “valorizzandolo al massimo” – prosegue Coluccini – che vuol dire portarci più pattume possibile, poiché è principalmente un centro che riceve e divide i rifiuti indifferenziati tra umido e secco e visto che dovrà ricevere bel 140mila anziché le circa consuete 70mila tonnellate l’anno di rifiuti probabilmente per i prossimi 20 anni e quando già l’Arpat nella sua recente ultima relazione in merito ai noti “puzzi” tra Viareggio e Massarosa ha messo per scritto nero su bianco che l’impianto andrebbe sfruttato meno e ridotto il conferimento. Ciliegina sulla torta tutto ciò vuole anche dire che più i cittadini faranno bene la differenziata in Versilia e più riceveremo in cambio pattume indifferenziato da fuori e fino all’estinzioni dei debiti accumulati, quindi per almeno 12 anni ma più probabilmente per 20 siamo condannati a pagare anche bollette Tari più care che da altre parti dove le amministrazioni comunali e la Regione hanno combinato meno disastri”. Contento anche io dello scongiurato default immediato – conclude il consigliere – avrei trovato più corretta una affermazione “è tutto quanto siamo stati in grado e capaci di fare, scusateci” anziché l’entusiasmo da statisti percepito di stamani”.