Neri (Pd): “Una cittadella dello sport all’ex colonia Laveno”

Una vera e propria cittadella dello sport all’ex colonia Laveno. Questa la proposta lanciata oggi (15 maggio) dal candidato a sindaco di Pietrasanta del centrosinistra Ettore Neri. L’idea è quella di recuperare un’area strategica per il territorio pietrasantino. “Ovviamente avvieremo un confronto anche su questo con i cittadini – afferma Neri – ma serve una strada concreta e decisa per evitare il protrarsi di una situazione indecorosa per una zona turistica di livello come la nostra”. La proposta è quella di fa nascere un polo in cui creare occasioni di incontro e di attività per i giovani e non solo.
L’ex colonia Laveno, sul viale Apua, è di proprietà della Usl Toscana nord ovest e da anni è oggetto di vari tentativi di vendita andati tutti a vuoto. “Se la possibilità di conversione alberghiera non dovesse concretizzarsi in brevissimo tempo – spiega Neri – è nostra intenzione avviare un percorso con la Regione per recuperare l’area a fini di servizi collettivi utili per la Marina e per lo sport. La vicinanza della ex Laveno al campo di atletica apre la possibilità di creare una struttura legata allo sport, anche per dare gli spazi giusti alle numerose realtà associative sportive esistenti, finora costrette a lavorare in ambienti poco adatti al corretto svolgimento e sviluppo delle loro attività”.
Non solo la ex colonia: qualora la coalizione di centrosinistro dovesse essere eletta, Neri promette un interventi su tutti gli immobili in disuso della zona, fra questi anche il complesso dei salesiani di proprietà di una società privata estera: “È arrivato il momento in cui la collettività veda nuovamente utilizzato uno spazio pregiato e significativo che è stato teatro di formazione di molte generazioni pietrasantine. Il nostro approccio è duplice: da una parte, attenzione e sensibilità per consentire il recupero del complesso da parte dei privati anche per impedire un degrado sempre più evidente, dall’altra l’esigenza che uno spazio così significativo debba essere per lo meno parzialmente utilizzato a fini pubblici. Pensiamo all’utilizzo degli ampi spazi a verde, della chiesa e degli spazi collettivi interni che si potranno realizzare. È tempo che il Comune tuteli il bello della propria città, non solo con la dovuta cura degli spazi già pubblici ma anche attraverso un’attenzione puntuale e determinata verso immobili privati di valenza comunque collettiva, per posizione storia e significati”.