Via medico 118 da Pontestazzemese, opposizione insorge

“Dopo la chiusura della filiale della Banca del Monte Dei Paschi di Siena di Pontestazzemse e la chiusura di importanti e storiche attività commerciali, oggi il Comune di Stazzema viene privato di un servizio essenziale come quello del medico di guardia del 118”. Lo scrivono i consiglieri comunali di opposizione a Stazzema, Emanuela Olobardi e Marco Viviani.
“È un segnale chiaro di una politica di impoverimento della montagna – sostengono – Altro che tutela e salvaguardia dei piccoli Comuni tanto sventolata dai politici locali, siamo di fronte ad una vera e propria privazione di quelli che sono servizi essenziali per la sopravvivenza di una comunità. In tutto questo l’Amministrazione Comunale per l’ennesima volta rimane a guardare e non muove un dito per difendere il proprio territorio, per l’ennesima volta prevalgono gli interessi e compromessi di partito alla faccia del bene comune. Il Vicesindaco Pelagatti vorrebbe far addirittura passare il concetto che si tratta di una decisione che va a migliorare il servizio di soccorso, barattando la presenza di un medico, seppur già ridotta e limitata, con la presenza di una ambulanza 24 ore su 24. Ci saremmo aspettai invece che l’amministrazione comunale, che al centro del proprio programma aveva posto il miglioramento delle condizioni di vita delle proprie comunità, lottasse non solo per avere l’ambulanza 24 ore su 24 ma per avere per l’intero arco orario la presenza del medico. Siamo ormai vicini al ventiduesimo anniversario della tragica alluvione dell’alta Versilia e già circolano i manifesti che annunciano le commemorazioni richiamando alla memoria e certamente non mancheranno i soliti bei discorsi di quanto sia necessario il presidio della montagna e la lotta all’abbandono di questi territori ma tutto questo ha bisogno di azioni concrete e non solo di parole di circostanza. La verità è che ci stanno togliendo l’ossigeno a piccoli dosi portandoci a quella che rimanendo in termini medici potrebbe essere assimilata ad una dolce morte. Se l’amministrazione Comunale rimane indifferente o meglio è complice di questa distruzione della montagna ci auguriamo che non lo siano gli stazzemesi”.