
Pietrasanta rende omaggio ad uno dei suoi grandi nomi della scultura italiana contemporanea, Iginio Balderi, famoso per le sue opere monumentali a forma ovoidale e a spirale, con una mostra diffusa dal titolo Iginio Balderi. Geometrie della forma curata da Andrea del Guercio, organizzata da Fiammetta Galleni in collaborazione con Paola Raffo arte contemporanea e il patrocinio del Comune di Pietrasanta.
La mostra si articola in tre diverse sedi (Palazzo Panichi per i gessi, Paola Raffo arte contemporanea bronzi e Galleria Open One marmi), per documentare tre fasi diverse della ricerca di questo artista, di dimensione internazionale, capace più di altri di offrire un contributo personale alla scultura contemporanea. Dopo la presentazione dei lavori in marmo, domenica scorsa alla galleria Open One, venerdì (15 giugno) saranno presentate le altre due mostre a Pietrasanta. Alle 18 al Museo dei Bozzetti di Palazzo Panichi, via del Marzocco 1, nell’ambito delle mostre Bozzetti in vetrina sono esposti una serie di gessi figurativi e non, realizzati dall’artista tra la fine degli anni Cinquanta e inizio anni Sessanta. Alle 19 alla Galleria Paola Raffo arte contemporanea, via Padre Eugenio Barsanti 11, si potranno invece ammirare 20 sculture in bronzo alcune di grandi dimensioni realizzate da Balderi in quasi tutto il suo ciclo artistico.
Iginio Balderi, nato nel 1934 a Pietrasanta e scomparso a Milano nel 2005, è stato un artista che merita una riscoperta e una rilettura attenta. Le sue sculture sono di una grande modernità, in un primo momento semplici per il loro puro estetismo, per la loro immagine stilizzata. Ma più si osservano più diventano inafferrabili ed affascinanti. Diplomato nel 1959 all’Accademia di Brera con il grande maestro Marino Marini, nel corso degli anni Sessanta percorre la ricerca formale relativa all’archetipo della colonna, che culmina, nel 1969,con l’opera Eos. Sempre in quell’anno si ricorda una straordinaria mostra di Balderi a Monticchiello nel senese con le sue opere esposte in varie parti dell’antico borgo. Nel 1970 inizia una nuova opera inerente alla forma ovoidale che prosegue per tutta la prima metà dello stesso decennio. Nel 1974 verifica questa ricerca con la mostra Sette variazioni sul tema allo Stedelijk Museum di Amsterdam, poi trasferita in varie gallerie pubbliche, tra cui il Museo d’Ixelles a Bruxelles e il Museo Lehmbruck di Duisburg. La fase più recente della ricerca dell’autore si e’ orientata, a partire dal 1976, verso un nuovo segno iconico: la spirale, realizzata soprattutto in marmo o pietra. Tale esperienza viene proposta in varie mostre personali: tra queste emergono quelle tenute nella galleria Schoeller di Dusseldorf, Dabbeni di Lugano, alla Galleria d’Arte Moderna di Forte dei Marmi e alla Galleria Stendhal di Milano. Nel 1989 espone in corso Vittorio Emanuele nel Percorso della Scultura a Milano. Una delle sue grandi esposizioni e’ stata quella a Palazzo Sertoli a Sondrio nel 1992 e oggi sue sculture monumentali sono collocate per lo piu’ in luoghi aperti, ma anche in musei italiani ed europei.