Strage Viareggio, Bonafede: “Inaccettabile la prescrizione”

29 giugno 2018 | 16:57
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Strage Viareggio, Bonafede: “Inaccettabile la prescrizione”

Una giornata per non dimenticare. La strage di Viareggio è stata commemorata nell’arco di tutta la giornata, a Viareggio, a partire dal fischio dei treni che hanno ricordato al loro passaggio il dolore e il lutto di nove anni fa. E quella scia di morti che ancora chiedono giustizia.

Oltre al corteo serale oggi è stato anche il giorno della riflessione istituzionale. Al convegno promosso dall’associazione Il Mondo che vorrei sono intervenuti il ministro della giustizia Alfonso Bonafede del Movimento Cinquestelle e il sottosegretario ai trasporti della Lega, Armando Siri. Nell’occasione il ministro ha detto come la prescrizione per il reato contestato è impensaile e il senatore pentastellato Gianluca Ferrara ha annunciato battaglia in parlamento sul tema.

L’intervento del ministro Bonafede

“Vi dico subito – ha detto il ministro – visto che tanti hanno fatto proposte, che la mia porta al ministero è aperta”. “Marco ha il mio numero – ha detto rivolgendosi a Marco Piacentini, presidente dell’associazione Il Mondo che vorrei – Sse volete venire in delegazione o in gruppi, la porta del governo è aperta per ascoltare, per parlare, e credo di poter parlare anche a nome del ministro dei trasporti”.
“L’ombra della prescrizione è un’ombra terribile – ha proseguito – un’ombra inaccettabile in uno Stato di diritto. Non esiste”. Bonafede spiega di non voler entrare nel merito, “sono un ministro della giustizia, non devo e non posso farlo”, ma “la giustizia deve fare il suo corso e i magistrati devono accertare le responsabilità. Però i magistrati devono accertare le responsabilità”.
Nel contratto di governo “è prevista la riforma della prescrizione: è una priorità per questo governo – ha detto ancora il ministro – Qualcuno dice che i processi devono avere una durata ragionevole e io dico è vero. Ma la responsabilità di far durare i processi un tempo ragionevole non deve pesare sui familiari delle vittime, deve pesare sulle spalle dello Stato che deve investire risorse”, ha aggiunto il ministro spiegando che, proprio per questo, “si parla anche delle risorse che devono essere investite perchè il processo abbia una durata ragionevole, nell’interesse di tutti”. A chi parla di giustizialismo, di vendettam Bonafede ribadisce che per lui “non c’è niente di tutto questo: da ministro della giustizia. Non mi interessa il giustizialismo mi interessa la giustizia e ho il dovere come ministro della giustizia che nelle aule italiane venga data una risposta di giustizia”.
“Non esiste uno stato di diritto che si presenta un giorno davanti al padre di un ragazzo morto e gli dice è scaduto il termine, adesso si va a casa. Ma la verità è scaduto il termine. Non è accettabile – ha concluso – Oggi da ministro della giustizia, oltre a ripetermi chiedendo scusa – ha aggiunto ricordando che tre anni fa a Viareggio aveva già chiesto scusa a nome dello Stato – ho il dovere morale di dire mai più. Voglio dirvi mai più perchè non devono esserci tragedie di fronte alle quali lo Stato non accerta la verità”.