Struttura inagibile, chiuso lo stadio dei Pini di Viareggio

Stadio chiuso. Assemblea movimentata questa mattina (30 giugno) sulle tribune dello stadio dei Pini di Viareggio tra i dirigenti della società sportiva Viareggio 2014 ed i tifosi dopo la chiusura dell’impianto.
La chiusura, decisa dalla commissione di vigilanza comunale, è avvenuta per la mancata realizzazione dei lavori per la messa in sicurezza. Un duro colpo per la società viareggina che la prossima stagione, proprio nell’anno del centenario, dovrà giocare almeno una buona parte del campionato di serie D nelle strutture sportive del Comune di Camaiore. Questione delicata che è stata presa a cuore anche dall’opposizione che questa mattina, insieme ai tifosi bianconeri, ha partecipato all’assemblea indetta dalla società a cui proprio oggi scadeva il contratto di gestione della struttura. L’11 luglio l’amministrazione comunale ha indetto una nuova assemblea, ma la data fa discutere: “E’ troppo tardi – ha commentato il presidente Baroni – Per noi una data poco utile”.
Sul tema anche le opposizioni di Viareggio: “Una lenta agonia – dicono Annamaria Pacilio del Movimento 5 Stelle insieme a Maria Domenica Pacchini della Lega e a Massimiliano Baldini del Movimento dei cittadini per Viareggio e Torre del Lago – Come quella che ha accompagnato tanti beni poi svenduti a causa del dissesto della città. Adesso tocca allo stadio dei Pini? Il nodo è l’entità degli interventi da eseguire, sui quali ancora non c’è chiarezza. Gli interventi necessari per rendere sicuro l’impianto infatti nonostante i continui richiami della commissione di vigilanza, e uno stato di deterioramento in perpetuo divenire, sono ancora tutti da fare, e richiedono una spesa di centinaia di migliaia di euro, il Viareggio 2014 da solo non ce la fa. Un peso gravoso che non si può buttare tutto sulle spalle dell’ultimo arrivato. Tra l’altro il 30 giugno è scaduto anche il contratto per la gestione in comodato dello stadio con il Viareggio 2014, tutto da rivedere alla luce degli interventi da eseguire e del periodo di concessione che finora era stato fissato solo in un anno. Nonostante le prescrizioni della commissione di vigilanza sull’indicazione dei criteri da seguire e la redazione di un crono-programma riguardo i lavori da compiere per rendere nuovamente conforme l’impianto agli standard di sicurezza, la società non ha infatti ancora niente di concreto in mano, solo un contratto di comodato (da rinnovare) il quale stabilisce che il gestore deve accollarsi gli interventi sia di ordinaria che di straordinaria manutenzione, insieme alla consapevolezza di non essere in grado da sola a far fronte a tutte le spese necessarie per rendere agibile l’impianto”. “Ecco che con tutti questi nodi al pettine – chiudono gli esponenti dell’opposizione – invece che accelerare per trovare una soluzione contro il tempo tiranno, l’amministrazione, nonostante le pressanti richieste della società, ha pensato bene di riparlarne con calma l’11 luglio a ridosso dell’iscrizione della squadra al campionato, il che lascia pensare sull’effettivo interesse da parte dell’amministrazione di voler risolvere al più presto il problema. Non è che sfruttando questa situazione di impasse, sull’onda dell’urgenza, alla fine spunterà fuori dal solito cilindro magico la soluzione, più di supporto a qualche business che all’intera città?”.