Art bonus per restaurare la Torre Matilde di Viareggio

“Siamo tutti mecenati”: è all’insegna di questo slogan che nasce a Viareggio il primo, ambizioso progetto di Art Bonus, legato al recupero di Torre Matilde, simbolo della città e luogo d’incontro e di attività culturali. Il progetto sarà presentato martedì (24 luglio), nel corso di un convegno dal suggestivo titolo Torre Matilde – Chiamata alle arti, in programma alle 17,30 nella Galleria di arte moderna e contemporanea Viani, che si aprirà con gli interventi di Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, Marcello Bertocchini, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e Luigi Ficacci, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara.
Seguiranno le relazioni dei tecnici del Comune sul progetto di restauro della Torre Matilde, di Carolina Botti, direttore Ales Spa e Referente Art Bonus per il MiBact, su art bonus: principi, applicazione e beneficiari, e di Francesca Velani, vicepresidente Promo PA Fondazione, su Art Bonus: la comunicazione verso cittadini e imprese. Il convegno si concluderà con un question time.
Il convegno è a partecipazione gratuita ed è possibile iscriversi a questo link del sito di Promo Pa Fondazione: (clicca qui).
“La campagna di Art Bonus è aperta a tutti e invito i cittadini a venire alla Gamc per assistere alla presentazione del progetto – commenta il sindaco Giorgio Del Ghingaro -. Un appuntamento importante, un momento di approfondimento durante il quale verrà spiegato il progetto e come aderire”.
“L’amministrazione è iscritta ad Art Bonus, con l’ambizioso obiettivo di restaurare la Torre Matilde. Perché proprio la Torre? In primo luogo perché è forse il monumento più importante di Viareggio, sicuramente il più antico. Ma soprattutto la Torre è un simbolo, il luogo intorno al quale la città è nata e cresciuta. Il luogo intorno al quale si è riunita la prima comunità. Da qui si riparte per unirci di nuovo, perché Viareggio rinasca e rinasca ancora più bella”.
Art Bonus rappresenta uno strumento concreto a supporto del sistema dell’arte, che offre vantaggi fiscali importanti sia per il privato, sia per l’impresa, pari al 65% dell’importo donato. Un’opportunità che la Fondazione Cassa di Risparmio ha già utilizzato e intende sempre più utilizzare in futuro, ponendosi quale fulcro sul quale enti pubblici e imprese private possono fare leva per realizzare interventi di recupero, restauro conservativo e riutilizzo di beni culturali che, altrimenti, non sarebbe possibile sostenere.
Nel quadro delle reali opportunità offerte da Art Bonus, il Comune di Viareggio, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la collaborazione della Camera di Commercio di Lucca ed il supporto di Promo PA Fondazione, ha attivato una campagna di comunicazione per sensibilizzare cittadini e imprese sulle modalità attraverso cui tutto il territorio può contribuire concretamente al recupero della Torre Matilde, principale simbolo della città. L’obiettivo dell’iniziativa del sindaco Giorgio Del Ghingaro e della sua amministrazione, dunque, oltre che di far conoscere tutti i benefici che derivano dall’utilizzo dell’Art Bonus, è di promuovere il senso di responsabilità, di appartenenza e l’orgoglio verso il patrimonio artistico e culturale, che è elemento fondante dell’identità italiana. Ecco perché, secondo il sindaco di Viareggio, possiamo davvero diventare “tutti mecenati”.
Chiunque lo desideri, pertanto, può contribuire in qualità di mecenate attraverso una donazione. L’intervento è già presente sul sito di Art Bonus, a questo link (clicca qui).
L’Art Bonus
In poco meno di tre anni, in Italia, sono stati realizzati oltre 1600 interventi di restauro sul patrimonio culturale pubblico o di sostegno ad archivi, biblioteche, teatri di tradizione, fondazioni liriche e a enti di spettacolo. Merito di circa 8463 mecenati che, con una donazione complessiva di oltre 250 milioni di euro, hanno scelto di investire nella bellezza del Paese.
Gli effetti dell’Art bonus – Il bonus fiscale per chi sostiene la cultura con donazioni in denaro, fortemente voluto dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e sostenuto dal Governo che l’ha reso misura stabile, sono concreti e sotto gli occhi di tutti. Nella stessa Lucchesia gli esempi da citare sono diversi: su tutti, il progetto di restauro delle Mura di Lucca. Molti di questi interventi sono realizzati con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che figura più volte tra i top mecenati sul sito www.artbonus.gov.it con donazioni spesso oltre i centomila euro a progetto. L’ente, da molti anni, ben prima dell’avvento del “nuovo mecenatismo”, è un fondamentale partner economico delle amministrazioni pubbliche per la conservazione, il recupero, il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale locale.
I ‘sentimenti’ che accompagnano l’erogazione liberale delle grandi aziende italiane, in assoluto primi mecenati, seguiti dalle Fondazioni bancarie, sono la riconoscenza al territorio che le ospita, la volontà di partecipare al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale inteso non soltanto come patrimonio identitario da trasmettere alle generazioni future, ma come attrattore turistico e leva di sviluppo economico e di occupazione.
A fianco dei grandi brand dell’alta moda italiani come Ferragamo – che ha anche contribuito ai costi per la manutenzione straordinaria delle Gallerie degli Uffizi (600mila euro) – Fendi, Prada, Bulgari, e Cucinelli, figurano importanti imprese dei più diversi settori, da Manifatture Sigaro Toscano Spa al Pastificio Garofalo, da San Pellegrino a Star hotels.
La misura fiscale – L’Art bonus è una misura che prevede un credito di imposta del 65% recuperabile in tre anni sulle erogazioni liberali a favore del patrimonio pubblico.
Le donazioni devono essere finalizzate alla manutenzione, alla protezione, al restauro dei beni culturali pubblici o al sostegno a istituti e luoghi della cultura (biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici…), delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di tradizione, alla realizzazione, al restauro e al potenziamento delle strutture e istituti pubblici dello spettacolo. Le donazioni possono avvenire tramite bonifico o carte di debito, di credito o prepagate, assegni bancari e circolari. Non sono ammessi invece erogazioni in contanti perché non è certo offrono garanzie di tracciabilità.
Da gennaio 2016, l’Art bonus è stato esteso al patrimonio culturale anche ecclesiastico colpito dagli eventi sismici che si sono succeduti a partire dal 24 agosto 2016 (la donazione si fa al MiBact con causale Art Bonus – Terremoto 2016) e, con la nuova legge sullo spettacolo dal vivo 2017, Art Bonus è stato esteso anche a tutti i settori dello spettacolo, per cui le donazioni a favore delle orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno avvalersi del credito d’imposta del 65%.
Il ruolo delle pubbliche amministrazioni – È la pubblica amministrazione ad avere il ruolo fondamentale in art bonus: spetta agli enti pubblici proporre i progetti ‘cantierabili’ da finanziare, ma anche quello di coinvolgere la cittadinanza in un concorso di partecipazione diffusa. Fa parte dei presupposti fondanti dell’Art bonus, infatti, diffondere la cultura come patrimonio comune, sviluppare il senso civico e di appartenenza alla comunità, avere l’obiettivo di diffondere il mecenatismo anche tra singoli cittadini. Rimane infatti difficile sperare nel mecenatismo se il soggetto pubblico si limita a pubblicare un progetto – a volte neppure troppo dettagliato – sul proprio sito o su quello di art bonus. L’Art bonus ha una regola da social, funziona laddove è condiviso, dunque comunicato. Solo allora si scopre quanto concorrano alla salvaguardia del patrimonio pubblico anche i piccoli mecenati: una coppia di sposi ha addirittura inserito in lista di nozze il restauro di un bene.
Oggi, per agevolare il sistema delle donazioni il Governo sta lavorando a una ipotesi di adottare sistemi per l’erogazione diretta online, utile soprattutto a incentivare le donazioni dei singoli cittadini, già numerosi nell’elenco dei mecenati italiani.