Seravezza, il sindaco conferma: scuola Frediani trasferita a Ripa

1 agosto 2018 | 13:36
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Seravezza, il sindaco conferma: scuola Frediani trasferita a Ripa

Studi di vulnerabilità sismica sulle scuole e assestamento generale di bilancio. Sono questi i due principali temi discussi dal Consiglio comunale di Seravezza nella riunione di ieri (31 luglio). Una seduta fiume, iniziata nel tardo pomeriggio e chiusasi ben oltre l’una di notte, che nelle battute iniziali ha visto una folta partecipazione di cittadini, interessati soprattutto al dibattito relativo al futuro della scuola elementare Ermenegildo Frediani del capoluogo. La prima parte del Consiglio comunale è stata dedicata proprio agli studi di vulnerabilità sismica in corso su tutte le scuole e sugli edifici pubblici strategici e rilevanti. Nell’occasione il sindaco Riccardo Tarabella ha confermato la volontà propria e dell’amministrazione comunale di mantenere la primaria Frediani nel capoluogo. Stante l’indisponibilità della storica sede di via Vittorio Veneto, dichiarata inagibile a seguito delle verifiche di staticità, i bambini inizieranno l’anno scolastico a Ripa, ospiti del plesso di piazza Europa. 

“La Frediani resterà la ‘Frediani’ anche se provvisoriamente dislocata a Ripa – ha chiarito il primo cittadino -. Non stiamo parlando quindi di fusione tra due plessi o di cancellazione della scuola di Seravezza. Quest’ultima, infatti, tornerà nel capoluogo prima possibile, in una sede provvisoria o in quella definitiva. Stiamo analizzando la situazione sotto molteplici punti di vista, dovendo tener conto anche delle risultanze degli altri studi di vulnerabilità sismica già compiuti e dei responsi tecnici, che presto arriveranno, relativi agli altri edifici pubblici sotto osservazione. Nell’arco di qualche anno il Comune dovrà programmare numerosi e costosi interventi di adeguamento: par farlo dovrà avere un quadro complessivo della situazione. Tutto questo, lo rivendico senz’altro come un atto meritorio ascrivibile alla mia amministrazione, nell’ottica di mettere in sicurezza le scuole e i principali edifici pubblici, a vantaggio e tutela dell’intera comunità”. All’assemblea sono intervenuti anche l’ingegner Roberto Orsini, responsabile del settore lavori pubblici e patrimonio del Comune, e gli ingegneri Michele Silicani e Alessandro Giannelli, liberi professionisti ai quali l’amministrazione comunale ha affidato le verifiche di vulnerabilità sismica della Frediani. I tecnici hanno offerto dettagliate spiegazioni sulla natura del fabbricato, sulle metodologie di analisi applicate e sui risultati conseguiti, i cui esiti negativi – sul piano dell’agibilità – sono stati inevitabili. Gli ingegneri hanno comunque chiarito che la dichiarazione di inagibilità significa essenzialmente che il fabbricato non può mantenere l’attuale destinazione d’uso e che non esiste allo stato attuale alcun rischio di crollo. Il comitato dei genitori ha invece affidato al consigliere di Patto Civico Andrea Giorgi la lettura di un documento con il quale all’amministrazione comunale si chiedono piene e scritte garanzie circa il mantenimento della scuola primaria a Seravezza”. 
“Oggi più delle scorse volte, il Consiglio comunale si è trasformato in una vera e propria camera ardente”. Inizia invece così la nota del comitato a difesa della scuola di Seravezza dopo il consiglio di ieri sulla scuola Frediani chiusa dopo le verifiche sismiche. “Camera ardente in senso figurato – spiega il comitato -: si stavano celebrando le esequie dell’edificio che ha ospitato fin dai primi anni del ‘900, la scuola Ermenegildo Frediani, infine, la sala consiliare era ardente nel senso che all’interno, vi erano persone davvero arrabbiate e determinate a lottare per un loro diritto, quindi ardenti di passione. Eppure, mentre sentivamo pronunciare quella maledetta parola, ‘chiusa’, riferita alla Frediani, i nostri cuori hanno subito un lutto. Generazioni e generazioni – continua la nota – sono passate all’interno di quell’edificio, bello, maestoso, dominante su tutto il paese, quasi come un padre amorevole che si prende estrema cura di tutti i propri figli. Per un attimo ho pensato alla fortuna che hanno avuti i bambini che lo scorso anno hanno frequentato la prima. I genitori potranno dire: ‘meno male che mio figlio è riuscito a frequentarla, almeno per un anno’. Dalle finestre – racconta il comitato – si vedeva bene quell’edificio luminoso e imponente, che tutto sembra rivelare meno quanto, malauguratamente per noi, hanno raccontato i calcoli ingegneristici. E non c’è tecnico o assessore che potrà mai dirci che quella scuola non la stiamo perdendo, perdendo per sempre, per tutta una serie di ragioni non prese assolutamente in considerazione dai nostri amministratori i quali, invece, si prodigano per farci sapere che a loro non piace il Comitato dei genitori costituitosi a difesa di quell’edificio (e della scuola in generale), che racconta gran parte della nostra storia. Non siamo scellerati – spiegano – nessuno mette in dubbio che la scuola sia da adeguare alle normative antisismiche, quello per cui ci battiamo e continueremo a batterci, è il fatto che non ci chiedete di rinunciare ad uno degli edifici più importanti del paese, ma ci chiedete proprio di cambiare paese. E per quanto? Chi lo sa. Ma come facciamo a fidarci di una politica che ha chiuso ben 5 scuole? Con che coraggio continuate a chiederci degli enormi sacrifici, dopo aver fatto scendere notevolmente il numero dei plessi? Come facciamo a credervi ancora? Non avete pensato ai disagi che creerete ai bambini, ai genitori, agli insegnanti per non parlare dei commercianti? E’ stato evidente, durante lo svolgimento del Consiglio, che non lo avete mai fatto – scrive il comitato – Ci avete solo offeso e avete cercato di screditarci, a partire dal fatto che ci considerate ‘zombi della protesta’, esseri non consenzienti, manovrati dal politico di turno, non solo, dopo aver detto che ci sono troppi comitati (chissà perché), il sindaco ha affermato che non gli piacciamo. Sindaco – conclude la nota – ha scelto lei di ricoprire questa carica, la quale comporta di mettere i cittadini sempre al primo posto, anche quelli che non le piacciono, altrimenti avrebbe dovuto fare il segretario di partito, lì avrebbe potuto selezionare. Vi abbiamo chiesto di leggere un documento, non avendo ricevuto risposta lo abbiamo consegnato alle opposizioni. Anche su questo avete trovato il modo di gettarci fango addosso”.  
Nella stessa seduta di ieri, il Consiglio comunale ha approvato la variazione di assestamento generale di bilancio 2018-2020, comprendente lo stato di attuazione dei programmi e il controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio con applicazione dell’avanzo di amministrazione 2017. Una manovra di poco superiore agli 800 mila euro, per la parte di spesa, derivanti in parte da un avanzo di amministrazione del 2017 (circa 300 mila euro) e in parte da maggiori entrate frutto di trasferimenti statali e regionali e rimborsi di rate di mutuo da parte di Gaia (circa 140 mila euro) e da minori spese correnti (circa 390 mila euro). Una consistente quota della manovra (poco meno di 350 mila euro) è stata accantonata in via prudenziale a copertura del rischio soccombenza nel contenzioso in essere con il gestore della rete gas (lo scorso anno, per le stesse ragioni, erano già stati accantonati circa 600 mila euro). Le principali voci di destinazione dei circa 500 mila euro effettivamente disponibili nell’ambito della manovra correttiva sono le seguenti: quasi 150mila euro per lavori pubblici, manutenzioni ordinarie e del verde; circa 26 mila per servizi scolastici e centri estivi; circa 47 mila per la polizia municipale, destinati all’implementazione di nuovi impianti di sicurezza e videosorveglianza; circa 42 mila per sociale e cultura. La variazione di bilancio non fa venir meno, ma anzi conferma, i tagli imposti dalla spending review per il contenimento delle spese (quali ad esempio quelle per automezzi, arredi, consulenze, pubblicità, relazioni pubbliche). Degna di nota anche l’approvazione (all’unanimità) di una mozione presentata dal gruppo consiliare Patto Civico, modificata su suggerimento del sindaco, riguardante la valorizzazione, la protezione e la diffusione della conoscenza dell’Olivo Quercetano. La mozione impegna il sindaco a promuovere un censimento e una schedatura – a fini di protezione – delle piante di Olivo Quercetano presenti sul territorio ed a costituire un tavolo tecnico che coinvolga i produttori locali riuniti nell’associazione Elaia e le amministrazioni comunali di Seravezza e Forte dei Marmi (sul cui territorio si trova il 90-95% degli esemplari) rappresentate dagli assessori al ramo e dalle forze consiliari di minoranza. Il Consiglio comunale ha inoltre approvato una modifica allo Statuto dell’Unione dei Comuni, così come hanno fatto o si apprestano a fare anche gli altri enti in essa rappresentati, la convenzione con la scuola d’infanzia Cardinale Maffi, l’adesione alla convenzione per il funzionamento della Rete Documentaria Lucchese e la nomina del revisore unico dei conti per il triennio 2018-2020. Respinte le altre mozioni presentate dalle minoranze. Avviata (ed esaurita per la parte relativa alla Fondazione Terre Medicee) la discussione sugli organismi partecipati del Comune di Seravezza, che sarà tuttavia conclusa nella prossima riunione del consiglio comunale. 
“La maggioranza – attacca invece il M5S -, piuttosto che rispondere a domande puntuali e precise su tempistiche e spese, ha preferito attaccare le minoranze e il comitato in difesa della scuola.
Allucinante che la nostra amministrazione consideri un gruppo di cittadini ,che cercano di mantenere la scuola del capoluogo, come un’opposizione che si è fatta strumentalizzare dalla politica. Il diritto di critica e di costituirsi civicamente e lottare per i propri diritti è sacrosanto e non può e non deve essere sminuito in alcun modo.  Come sempre l’amministrazione confonde il piano politico con quello personale: le proteste non nascono contro l’amministrazione in quanto tale, ma piuttosto contro il disagio che i cittadini vivono e subiscono a causa del fallimento della politica che non ha saputo, negli anni, tutelare le scuole del proprio territorio. Purtroppo dalle parti della maggioranza la confusione è parecchia: nessuno mette in dubbio che la scuola debba essere chiusa se non rispetta i parametri di sicurezza, il problema è dove mettiamo i bambini a settembre, cioè fra quaranta giorni. Su questo l’unico dato certo è l’individuazione della  scuola di Ripa, ma questa soluzione, che non piace praticamente a nessuno, non può essere l’unica. Purtroppo la discussione è stata troncata di netto lasciando tanti interrogativi alle nostre domande: non sappiamo se a Seravezza hanno individuato qualche spazio idoneo per i moduli, né quanto questi moduli possano costare, se esistano delle soluzioni per spostare la scuola in qualche altro edificio del capoluogo, né le tempistiche almeno di massima che ci vorranno prima che la scuola Frediani torni agibile, e che cosa succederà se qualche altra scuola verrà dichiarata inagibile. Continuiamo ad affermare con fermezza che le scuole elementari devono rimanere a Seravezza, perché trasferirle significherebbero disagi per le famiglie, per gli alunni e per le attività commerciali, per non parlare del fatto che le Scuole Elementari di Seravezza hanno testimoniato, testimoniano e dovranno testimoniare anche in futuro i valori e la storia della comunità di Seravezza”.