Alghe nella fossa dell’Abate, botta e risposta Angelini-Consorzio

“Alghe estive, occorre intervenire sulle cause”. La pensa così la minoranza del Consorzio di bonifica guidata da Fortunato Angelini che va all’attacco in particolare sulle condizioni della Fossa dell’Abate. Secca la replica del Consorzio: “Stiamo recuperando i ritardi della sua gestione”.
Angelini aveva attaccato duramente sullo stato dei fossi: “In estate – si legge in una nota – soffriamo ogni anno l’emergenza legata alla fioritura di alghe nei canali, e il Consorzio di bonifica interviene su richiesta dei Comuni per raccoglierle. Un fenomeno che conosciamo benissimo nei confronti del quale agiamo sempre di rincorsa e in emergenza, senza mai intervenire sulle cause”.
“Eppure – prosegue la minoranza – la fioritura delle alghe estive nei fiumi e nei canali di bonifica è un fenomeno che si presenta puntuale ogni anno creando problemi legati ai cattivi odori, minacciando la balneazione nel caso in cui le alghe finiscano in mare, fornendo un’immagine di degrado ambientale ai turisti che arrivano in Versilia. Le amministrazioni comunali e il Consorzio di bonifica corrono ogni anno ai ripari, per rimuovere in fretta e furia le alghe quando la situazione diventa troppo evidente e dopo che sono già scattati vari allarmi, soprattutto per paura di una moria diffusa di pesci, ma anche per motivi legati al decoro urbano. Ben vengano i piani di intervento e i protocolli di intesa fra i soggetti che stabiliscono in modo chiaro chi si deve attivare, chi deve pulire e chi deve smaltire, come quello che il Consorzio stipulò nel primi anni 2000, e confermato dall’attuale amministrazione nel 2015, ma dopo tanto tempo e tante estati passate a rincorrere il problema, non sarebbe forse arrivato il momento di intervenire sulle cause che provocano la nascita delle alghe?”.
“Hanno ragione tutte le associazioni ambientaliste quando chiedono di andare alla radice del problema e credo che il Consorzio di bonifica quale ente gestore dei corsi d’acqua, abbia tutta l’autorevolezza per poter dirigere un piano di lavoro: un progetto di alto livello, con tutti gli Enti e i soggetti interessati (Comuni, Arpat, Capitaneria di porto, università, associazioni ambientaliste, balneari e albergatori) che porti a identificare le cause, e quindi a realizzare interventi preventivi che affrontino fino a eliminare il problema, invece di lavorare sempre e solo dopo aver ricevuto la chiamata disperata dei Comuni alle porte del ferragosto, intervenendo come salvatore della situazione. Oltretutto risolvere il problema prima che si verifichi, agendo preventivamente sulle motivazioni che causano la nascita incontrollata delle alghe, migliorerebbe la qualità delle acque interne e dei loro habitat, eviterebbe il ripetersi di polemiche e rimpalli ogni anno, eviterebbe al Consorzio di spendere risorse che in fase di emergenza sono sempre eccessive e produrrebbe risparmi per i cittadini, ma soprattutto dimostrerebbe un interesse concreto e reale di pieno rispetto dell’ambiente”.
Non tarda ad arrivare la replica del Consorzio di Bonifica: “Il consigliere di minoranza Fortunato Angelini ha avuto per ben 10 anni, da presidente del Consorzio Versilia-Massaciuccoli, la possibilità di rimuovere le cause della formazione delle alghe nella Fossa dell’Abate, come in altri canali versiliesi, e non ha fatto nulla. Perché non ha fatto lui quella prevenzione che, adesso, chiede agli altri? Forse perché Angelini non sapeva fare neppure “lo spazzino”: come lui definisce il lavoro dei dipendenti del Consorzio, offendo contemporaneamente l’attività sia dei tecnici consortili, sia degli operatori ecologici; e le alghe le lasciava nei canali, mentre oggi si tolgono. Adesso, nel suo ruolo di opposizione, Angelini chiede che il Consorzio faccia il mestiere di altri: cioè di Comuni, Arpat e Regione. Se oggi il Consorzio interviene rapidamente, é perché il nostro Ente ha recuperato i ritardi della sua passata Amministrazione, e ha promosso e firmato la convenzione attualmente attiva coi Comuni e le aziende dei rifiuti, che regola la rimozione coordinata del materiale vegetale. Convenzione che la Versilia ha atteso per lungo tempo: perché quando Angelini è stato per tantissimi anni alla guida dell’ex Consorzio, da presidente non è mai riuscito a portare a termine questo importante accordo”. “Il Consorzio oggi pulisce i canali dalle alghe – prosegue la nota dell’Ente – Angelini, invece, utilizza il suo ruolo per strumentalizzare la realtà: lo fa forse per interessi personali, dal momento che si avvicinano le elezioni consortili? E sembra non importargliene che, così facendo, getta discredito sul lavoro che stanno realizzando i tecnici e gli operai del Consorzio: che tutti i giorni si impegnano per la sicurezza, idraulica ed ambientale, del territorio”