Ferrara (M5S): “Il lago di Massaciuccoli sta morendo, serve intervento”

“Il lago di Massaciuccoli sta morendo”: è l’allarme lanciato dal senatore pentastellato Gianluca Ferrara, recatosi sul luogo oggi (31 agosto) per constatare la situazione. “Stamattina su invito della proloco di Massarosa e di attivisti locali del Movimento 5 Stelle – afferma – abbiamo visitato una parte del bacino lacustre di Massaciuccoli. Grazie alla guida appassionata e competente di Eros Venturi e Sandro Micheli della proloco, abbiamo verificato le potenzialità paesaggistiche e turistiche del Lago, ma anche il grande degrado e le numerose problematiche. In particolare è stata constatata la presenza di centinaia di ‘bilance’ e ricoveri delle barche in totale abbandono, che invece potrebbero essere un importante punto di partenza per una rinascita turistica ed ambientale. Numerose, inoltre, le aree in cui risultano abbondanti i resti di bivacchi e rifiuti vari”. Ferrara ricorda anche che “Il lago è circondato da discariche di rifiuti quali l’impianto di selezione e compostaggio di Pioppogatto, e quelle della ‘Morina’ e delle ‘Carbonaie’ sulla sponda viareggina. Ci è stata inoltre segnalata l’eccessiva rigidità e burocratizzazione delle norme che regolano la fruibilità dell’area lacustre e delle strutture al suo interno. Infine, si è registrato il ritorno di un’alga denominata ‘coda di volpe’ scomparsa fino a poco tempo fa, segno positivo per la flora e la fauna lacustre”.
Al termine della visita, al centro culturale “la Brilla”, alla presenza di Enrico Arrighini, i geologi Roberto Balatri e Giampiero Petrucci hanno evidenziato i principali problemi del bacino lacustre, sintetizzabili nell’abbassamento del suolo di 3 centimetri all’anno (subsidenza), nell’eutrofizzazione delle acque (mancanza di ossigenazione) e nell’inquinamento globale. “Tra le soluzioni prospettate – conclude Ferrara – paiono totalmente inefficaci il cosiddetto “tubone”, e il “tubino”, dagli oscuri benefici e dagli eccessivi costi per la comunità. Piuttosto sarebbe auspicabile un adeguamento dei depuratori, l’allagamento di parte dei terreni bonificati (il lagunaggio), l’incremento esponenziale della fitodepurazione, la riconversione delle colture esistenti(reintroduzione di riso e canapa), la realizzazione dell’acquedotto industriale. L’intero bacino lacustre, date le peculiari potenzialità, reso più fruibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico, potrebbe divenire un formidabile volano turistico”.