Forte, intitolata a Francesco Ticci la sala di lettura per ragazzi

28 settembre 2018 | 12:13
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Forte, intitolata a Francesco Ticci la sala di lettura per ragazzi

Una prospettiva diversa della lettura, con un approccio ai libri mediato da strumenti e metodologie non convenzionali, per avvicinare al mondo della lettura tutti i bambini, nessuno escluso: queste le caratteristiche delle attività che si svolgeranno nella nuova sala di lettura per bambini della biblioteca comunale di palazzo Quartieri, intitolata a Francesco Ticci. Un momento toccante, quello in cui è stata scoperta la targa: alla presenza di Stefano Ticci e Lisa Della Bona, genitori del ragazzo, del sindaco Bruno Murzi, del vicesindaco Graziella Polacci, del consigliere Sabrina Nardini e della logopedista Liana Cecchi è stato ricordato Francesco, venuto purtroppo a mancare nel 2010 all’età di 14 anni.

Al contempo, è stato spiegato il senso dell’iniziativa: dedicare una sala di lettura ad un ragazzo con problemi di dislessia significa voler sensibilizzare ed informare la comunità sul tema, affermando con forza che avere disturbi specifici dell’apprendimento non significa non voler leggere o studiare, bensì voler leggere e studiare in maniera diversa. Proprio in tal senso andranno le attività che si svolgeranno nella stanza: attraverso tecnologia e tecniche non convenzionali, gli operatori faranno avvicinare i bambini al mondo della lettura, senza distinzione tra giovani con e senza dsa, poiché si tratta di metodi risultati efficaci per tutti gli studenti, senza alcuna distinzione. “Sono davvero felice, si tratta al tempo stesso della fine di un percorso e dell’inizio di una nuova, grande avventura – spiega Sabrina Nardini, consigliere con delega alle pari opportunità – questa sala di lettura rappresenta il termine di un lungo processo, iniziato con Liana Cecchi, ma anche l’avvio di numerose attività inclusive a favore di tutti i giovani fortemarmini. E la decisione di intitolare la sala a Francesco è stato condivisa da tutte le associazioni del territorio, senza esitazioni, segno di una comunità di intenti di cui vado estremamente orgogliosa”.