L’ex direttore della Versiliana: “Non farò sconti alla Fondazione”

1 ottobre 2018 | 14:06
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L’ex direttore della Versiliana: “Non farò sconti alla Fondazione”

“Proseguire oltre è stato impossibile”. Massimiliano Simoni, nella veste ormai di ex direttore artistico del Festival La Versiliana, si toglie qualche sassolino dalle scarpe e soprattutto spiega l’antefatto della situazione che ha portato alla revoca del suo incarico.
“Sono stati tre anni difficili – commenta Simoni – che hanno visto progressivamente il taglio scriteriato dei fondi destinati alle attività spettacolari, teatrali e culturali in genere, per arrivare al budget zero del 2018. Proseguire oltre è stato impossibile. L’incompatibilità con il nuovo presidente è stata chiara per me sin dall’inizio. L’anima di un Festival è il direttore artistico, come lo è l’allenatore di una squadra di calcio, non il presidente che lo incarica. Questo doveva ben saperlo Massimo Mallegni che l’ha indicato al sindaco per la nomina”.

“Se sono riuscito ad allestire la 39esima edizione, superando le numerose criticità – afferma Simoni – lo devo al presidente onorario della Fondazione Aldo Giubilaro, al vice presidente Francesco Pellati, al segretario Giulio Battaglini, ai dipendenti, ai collaboratori per le varie attività, ai tecnici, al personale di sala, alle maestranze, ai gestori del bar e della ristorazione,  ma soprattutto agli imprenditori dello spettacolo e della tv. Questi ultimi, senza nessun contributo economico, sobbarcandosi interamente il rischio d’impresa e facendo di fatto da banca”alla Fondazione, che con i loro incassi ha potuto pagare stipendi e spese sostenute per la stagione, mi hanno permesso di realizzare a costo zero un Festival e un Caffè d’eccellenza. A partire da oggi, essendo ormai libero da vincoli contrattuali e soprattutto dalla determina del Consiglio di gestione della Fondazione, che m’imponeva il silenzio su temi attinenti non solo a La Versiliana, ma sull’intero panorama culturale, dello spettacolo e turistico del territorio, tornerò ad essere, con spirito costruttivo, una puntuale coscienza critica, senza far sconti a nessuno nell’interesse del cittadino. Insomma, dirò la mia, su temi di attualità strettamenti collegati al sano sviluppo turistico, culturale e sociale della Toscana, in una logica di costa tirrenica e di area vasta”.