Casapound: “Massarosa, inadeguata la commemorazione della grande guerra”

30 ottobre 2018 | 09:10
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Casapound: “Massarosa, inadeguata la commemorazione della grande guerra”

CasaPound Versilia esprime il proprio disappunto giudicando “inadeguata” la commemorazione del centenario della Grande Guerra organizzata dal comune di Massarosa.

“Come avevamo previsto si è trattato di un farsa – attacca Denise Fruzzetti, portavoce per Massarosa della tartaruga frecciata – lo si capiva già dal comunicato stampa firmato dal presidente del consiglio comunale. Quella che poteva essere un’ottima occasione per ricordare l’immenso sacrificio del nostro popolo durante il ’15-’18- prosegue Fruzzetti – si è trasformato in uno pseudo comizio sulla pace, la solidarietà, la difesa delle minoranze, l’antirazzismo, gli Stati Uniti d’Europa e chi più ne ha più ne metta. Si è parlato di tutto, fuorché della Grande Guerra”.
Prosegue l’esponente di CasaPound: “Doverosa e toccante la lettura dei 180 nomi dei caduti del nostro territorio, onorati con il presente e lo straziante silenzio fuori ordinanza; ma per il resto abbiamo assistito all’ennesima distorsione ideologica di eventi storici di tutt’altra portata e significato. Con tutto il corollario di terminologie ad hoc: al posto di Vittoria, si è parlato di fine della Guerra; al posto di difesa dei confini, si è parlato di apertura delle frontiere; al posto di sacrificio, si è detto inutile strage – afferma duramente Denise Fruzzetti. Pure ai ragazzi delle scuole medie, sono state fatte leggere delle letterine sulla Grande Guerrainfarcite di buoni sentimenti, di pace e amore, come nella miglior tradizione di un corpo docenti allevato a pane e ’68.”
Conclude così Denise Fruzzetti: “Una nota di disappunto anche sulla scelta musicale. La nostra eccellente Filarmonica di Quiesa, fiore all’occhiello del territorio, per l’occasione non ha potuto nemmeno eseguire la melodia simbolo della Grande Guerra: la canzone del Piave. Forse si aveva paura che suscitasse un minimo di senso dell’onore e di orgoglio tra la platea. Dopo il nostro Inno nazionale, si è preferito far eseguire l’Inno alla Gioia, inno dell’Unione Europea. I nostri bisnonni, non sono morti nelle trincee, non hanno combattuto nel fango, non hanno reagito a Caporetto e trionfato a Vittorio Veneto per meritare un simile, distorto ricordo”.