
A tre anni dalla tragedia di Aylan Kurdi, divenuto simbolo del dramma della guerra e della migrazione nel Mediterraneo, la galleria d’arte moderna e contemporanea di Viareggio ospita il trittico Aylan dell’artista Carlo Carli: un’esposizione temporanea che prevede, durante il vernissage, un dibattito incentrato sul tema sociale della migrazione e dell’arte sociale, per stimolare la riflessione su questa problematica, purtroppo tristemente attuale, e sul ruolo dell’arte nel contesto politico e sociale. L’inaugurazione è prevista per il 9 dicembre alle 11: saranno presenti oltre all’autore Carlo Carli, l’assessore al Welfare Gabriele Tomei, Maurizio Vanni (museologo, critico e storico dell’arte, direttore generale del Lu.C.C.a) e Adolfo Lippi (giornalista, scrittore, critico d’arte). Le opere esposte verranno poi donate alla Gamc. L’evento si inserisce nella rassegna Rights4All, un cartellone di iniziative, dibattiti, presentazioni, concerti che attraversa tutto dicembre per dare e ridare cittadinanza al tema dei diritti umani. Un ciclo di appuntamenti organizzato dal Comune di Viareggio, con il sostegno di Cooperativa Odissea; Caritas; Arci Versilia-Lucca; Circolo Arci Gob; Fondazione Festival Pucciniano; Spar; Progetto Eucan; Fondazione Banca del Monte di Lucca; Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca; Cooperativa Di Vittorio.
La storia di Aylan Kurdi è nota: era un bambino siriano il cui corpicino è stato ritrovato sulla spiaggia turca il 2 settembre del 2015, dopo il naufragio dell’imbarcazione su cui viaggiava con la sua famiglia, diretto in Grecia, nel tentativo disperato di fuggire dalla guerra in Siria. La sua immagine fotografica ha fatto il giro del mondo, suscitando indignazione, stupore, tristezza, rabbia; sono state scritte pagine di riflessioni e dibattiti, molti artisti ne hanno tratto ispirazione per le proprie opere. Così è stato per Carlo Carli che da anni rivolge la propria indagine artistica verso tematiche sociali, antropologiche e culturali.
Carli ha realizzato 3 opere dedicate ad Aylan e alla sua storia: un linguaggio assolutamente personale che accosta abilmente il disegno, la fotografia digitale e la rielaborazione grafica di opere celebri, nel tentativo di avvicinare immagini lontane nel tempo ma vicine nei contenuti umani, creando un ponte visivo tra presente e passato.