Via delle Darsene, No Asse: “Piano attuale lascia questioni irrisolte”

Si è svolto ieri (20 dicembre) l’incontro del comitato No Asse per parlare delle problematiche e soluzioni inerenti al prolungamento viario previsto in Darsena con il nuovo regolamento urbanistico. Mentre i tempi del completamento di quest’ultimo slittano a nuovo anno alcune osservazioni provenienti da organi istituzionali si vanno ad aggiungere ai dubbi sollevati dal coordinamento No Asse e da altre associazioni locali.
“Le analisi in questione fatte anche dai tecnici della provincia sono chiare – osserva il comitato – poiché l’attuale regolamento urbanistico prolunga la via delle Darsene fino a via Indipendenza ma lascia irrisolto il come raggiungere il Porto, ossia la questione essenziale”. Il tracciato attraversa la Fervet e la trattativa con il privato è una delle ragioni che fino ad oggi ha bloccato il progetto. Alla luce dei fatti No asse si chiede che senso avrebbe trattare per la cessione di terreni per un opera di pubblica utilità se questa utilità non è chiara. “Il piano strutturale, al quale deve fare riferimento il regolamento urbanistico, dà indicazioni precise in merito al percorso che dovrà collegare la variante Aurelia fino al porto ovvero il prolungamento di via delle Darsene con l’arrivo in via Indipendenza proseguendo a nord dello stadio utilizzando la viabilità esistente – aggiunge No Asse – Il piano strutturale dà il compito al regolamento urbanistico di studiare soluzioni utili per le necessità portuali e prevedendo inoltre la riduzione del traffico veicolare con parcheggi scambiatori a monte della ferrovia e il potenziamento della rete ciclabile ma attualmente il regolamento urbanstico disattende queste indicazioni proprio nella parti cruciali”. Questo è quanto emerge dalla riunione del comitato No Asse che conclude: “Se fosse confermato l’arrivo dell’asse in via Indipendenza senza sbocchi per il porto, lascerà in eredità nuove questioni irrisolte, dando ulteriore spazio ai pasdaran dell’asse a sud. Si creerebbe una situazione a tratti paradossale, l’ennesima occasione mancata malgrado ci fossero tutte le condizioni per inserire un adeguato collegamento per la cantieristica già in questo strumento urbanistico, dopo i numerosi finanziamenti pubblici piovuti per la realizzazione di quest’opera ed i tanti studi che si sono susseguiti negli ultimi anni sulle varie ipotesi dell’asse, che hanno dato modo agli uffici competenti di approfondire esaustivamente l’argomento”. Da quanto emerge l’asse a sud appare sempre più come un progetto che potrebbe, secondo il comitato, non arrivare a compimento poiché in contrasto con normative regionali ed europee e che metterebbe la comunità di fronte alla realizzazione di un infrastruttura insostenibile dal punto di vista sia economico che ecologico. “Ci appelliamo all’intelligenza, alla coerenza ed al senso di responsabilità di chi affronterà la questione con il proseguimento dei lavori del nuovo regolamento urbanistico, a partire da quella parte della maggioranza che più volte in passato si è espressa contraria sull’ ipotesi dell’asse a sud”, è l’appello del comitato.