Baldini capogruppo, Del Ghingaro scrive a prefettura. La replica: “Ha paura”

29 gennaio 2019 | 15:33
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Baldini capogruppo, Del Ghingaro scrive a prefettura. La replica: “Ha paura”

Polemiche nella giunta comunale di Viareggio, secondo alcuni la posizione di capogruppo del consigliere della Lega Massimiliano Baldini non sarebbe legittimo. Il consigliere smentisce le accuse costringendo il sindaco Giorgio Del Ghingaro a ricorrere alla prefettura. Un ruolo illegittimo, stando a quanto relazionato dal segretario comunale, perché Baldini sarebbe entrato in consiglio solo come ex candidato sindaco e non come consigliere eletto con più voti rispetto di altri.

“Se questa situazione fosse confermata, e non ho motivo di pensare il contrario, sarebbe una situazione illegittima che si è protratta per diversi anni – commenta il primo cittadino -. Un fatto gravissimo di cui, oltre tutto, si è reso protagonista un professionista che si dichiara esperto di leggi e regolamenti. Ho chiesto al prefetto se vi siano gli estremi per un’azione di responsabilità amministrativa nei confronti del consigliere Baldini e/o eventuali provvedimenti conseguenti, riguardo il ruolo da lui ricoperto – continua – dato che per anni ha parlato con i tempi dei capigruppo e non poteva esserlo, ha partecipato alle commissioni capigruppo e non poteva farlo, ha falsato di fatto ogni processo democratico all’interno delle commissioni consiliari. Politicamente una situazione vergognosa. Un sindaco deve dare comunicazione del fatto nelle sedi opportune anche e soprattutto per verificare se ci siano gli estremi di danno erariale. Nei prossimi giorni – conclude Del Ghingaro – provvederemo a segnalare la situazione anche alla Corte dei conti e alla procura della Repubblica”.
Ma Baldini si difende rilanciando le accuse: “I viareggini, i torrelaghesi, gli elettori devono poter misurare fino a che punto è giunta la strumentalizzazione politica da parte di questo sindaco che sempre in maggiore difficoltà amministrativa cerca ogni prestesto per distrarre l’attenzione dal fatto che Viareggio è mal governata. La contestazione che mi si muove, solo oggi per la prima volta dopo 4 anni dal mio insediamento e guarda caso solo pochi giorni dopo il mio passaggio nel gruppo consiliare della Lega, è che avrei dovuto aderire al gruppo della Lega sin dal primo giorno della consiliatura e che non avrei potuto essere Movimento dei cittadini”. Massimiliano Baldini ripercorre così le tappe che lo hanno portato ad essere capogruppo in consiglio. “Il sottoscritto, nel 2015, candidato a sindaco del Movimento dei cittadini per Viareggio e Torre del Lago e appoggiato da Per Torre del Lago, Lega, Fdi e Pli, è stato regolarmente eletto in consiglio comunale e ha chiesto di optare per la sua lista di appartenenza, il Movimento dei cittadini per Viareggio e Torre del Lago appunto. Questa scelta è stata regolarmente, come di consueto, comunicata alla presidenza del consiglio anteriormente alla prima seduta ed è stata regolarmente verificata ed approvata nel corso del primo consiglio comunale che ai sensi dell’art. 9 del regolamento prevede la convalida degli eletti e la ratifica dei gruppi. Ciò in forza dell’art. 73 del Tuel che stabilisce che in caso di collegamento di più liste al medesimo candidato alla carica di sindaco risultato non eletto, il seggio spettante a quest’ultimo è detratto dai seggi complessivamente attribuiti al gruppo di liste collegate. Quindi, per quanto mi riguarda sono sempre stato in piena regola, tanto è vero che né la presidenza del consiglio comunale, né gli uffici, né il segretario comunale, né il comune e/o il sindaco stesso, che hanno il compito del controllo dell’applicazione delle norme che riguardano gli organi del consiglio comunale, mi hanno mai formalmente contestato in quasi quattro anni di mandato. Anzi, come ho detto in conferenza capigruppo e fatto mettere a verbale, il tema fu accennato a voce in un incontro richiesto dal sottoscritto al segretario comunale a fine 2016, ponendosi il dubbio di chi sarebbe eventualmente scattato al mio posto – se il primo degli eletti del Movimento o della Lega – rimanendo che avrebbe compiuto un approfondimento di cui non ho più avuto notizia. Sempre ai miei danni, strumentalmente, si dice che il sindaco starebbe verificando l’ipotesi di danno erariale per aver fatto il capogruppo del Movimento cittadini e non della Lega, il capogruppo però non percepisce alcuno stipendio, alcun emolumento economico e non prevede alcun gettone di presenza- continua Baldini -. Il gettone di presenza è previsto, ma non sempre e secondo le verifiche degli uffici, per alcune commissioni dove però il sottoscritto siede in qualità di consigliere comunale eletto senza vincolo di mandato come prevede sia il Tuel che lo statuto del comune di Viareggio al suo articolo 8. Il sottoscritto poi fu eletto come Movimento Cittadini ed oggi vi siede come Lega anche in commissione Pari opportunità, ma anche quella commissione è gratis, priva di gettone”. Insomma, secondo quanto sostiene Baldini quello del sindaco sarebbe un attacco personale, condito a suo dire “delle solite fantasie sul ricorso che annullò le elezioni e di cui mai sono state trovate le 675 schede elettorali andate perdute”.